Speciale per Senza Bavaglio
Maurizio Andriolo
Bergamo, 28 novembre 2018
Le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali dei giornalisti in Lombardia e per il congresso, non vanno assolutamente sottovalutate.
Non sono una ridistribuzione (come spera qualcuno) di posti e posticini, neppure coordinati in un sindacato che in tutti questi anni ha saputo moltiplicarsi burocraticamente con sperperi finanziari e di immagine. E’ un bilancio. E’ la valutazione di chi, in tutti questi anni passati, ha fatto “terra bruciata” di una professione una volta eletta e oggi bistrattata. Un bilancio culturale piuttosto che politico.
Sono da giudicare quelli che ieri hanno scatenato ed alimentato una guerra generazionale nella categoria. Che hanno sostituito la corretta e professionale informazione con la vana supponenza e che oggi, invece di ampliare il dibattito nella categoria stessa, si limitano ad accettare le imposizioni di editori, politici, pubblicitari, consulenti commerciali e teorici di spettacolo.
Incapaci di regalare alla categoria un contratto di lavoro chiaro e degno, ripetono slogan di libertà di espressione, di attaccamento alla Costituzione, di vacue manifestazioni.
Una stampa libera presuppone anche una presenza nel dibattito attuale e futuro del Paese che non sia ridotta alla stregua di un attivismo politico. Le vendite dei giornali riprenderanno quando la correttezza dell’informazione si riaffermerà.
Maurizio Andriolo
Ex Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti
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