Mucchetti (ex giornalista) lancia il primo siluro alla Commissione sulle banche

I gessetti di Sylos Labini
Giovanni La Torre
Roma, 26 maggio 2017

La Commissione d’inchiesta sulle banche non si è ancora mai riunita e già è partita la contraerea (e il depistaggio?) per non consentirle di occuparsi delle questioni più incalzanti.

Mucchetti era una volta un bravo giornalista economico del Corriere della Sera. Quando scriveva, dava l’impressione non solo di conoscere tecnicamente la questione su cui dissertava, ma anche di essere indipendente e imparziale. Da un certo momento si è avuta l’impressione che la sua imparzialità cominciasse a traballare. La prima, plateale, volta fu quando, qualche anno fa, in una trasmissione televisiva, fece spudoratamente da scudo al rag. Geronzi lì presente, parando in vece dell’interessato le domande scomode che gli altri partecipanti al dibattito, in particolare i prof. Perotti e Bragantini, rivolgevano all’illustre e discusso “banchiere”.  Poi è entrato in politica …

In un’intervista al suo ex giornale di ieri, a proposito dell’appena istituita Commissione d’Inchiesta sulle Banche, ha fornito “suggerimenti” sull’agenda, e in particolare per quanto riguarda il Monte dei Paschi di Siena ha detto: “Il caso Mps è il più importante. Ma sarebbe dispersivo ritornare ad Adamo ed Eva”. Cioè il Mucchetti invita a non occuparsi delle cause che hanno portato al dissesto la banca più antica del mondo. Ci sarebbe da chiedersi perché allora hanno costituito una commissione d’inchiesta.

Ma la cosa più allarmante è la motivazione che il senatore dà al suo invito, sentite: “Di Mussari o di De Bustis sappiamo molto. Delle follie della Fondazione pure” quindi, pensa il Mucchetti, è inutile che indaghiamo ancora, e poi “già è al lavoro la magistratura”. Come? Come? Un senatore della Repubblica sa “molto” di Mussari e De Bustis e non dice nulla a noi cittadini che non ne sappiamo ancora nulla salvo le cazzatelle riportate dai giornali?

Quindi il senatore Mucchetti sa, per esempio, perché sono stati pagati miliardi di euro in più del valore effettivo per comprare l’Antonveneta? O delle centinaia di miliardi di lire pagate in più per comprare la Banca del Salento? Ma allora, ripetiamo, perché non lo dice pure a noi?

Massimo Mucchetti, presidente commissione industria del Senato

Ma poi, caro senatore, c’è un altro personaggio che lei ha dimenticato di citare e che deve essere oggetto dell’analisi della Commissione: il dottor Mario Draghi, che all’epoca dell’operazione Antonveneta era Governatore della Banca d’Italia, cioè il vigilante del sistema bancario. Poi, ancora, quel rinvio al lavoro della magistratura, è tipico dei politici più scafati che sanno che tanto andrà tutto in prescrizione senza scoprire nulla di significativo. E, infine, sui finanziamenti copiosi dati agli “amici degli amici” e non rimborsati, non si deve indagare?

Ma vediamo quali sono gli argomenti che dovrebbero, secondo l’ex giornalista, essere oggetto dell’indagine: “Non si è mai capito bene invece perché si sia deciso di rimborsare i Monti bond anziché convertirli in azioni, o perché il Tesoro si sia fatto rimborsare in contanti anziché in azioni gli interessi maturati, quando la banca già agonizzava”. Argomenti interessanti senatore, se li conservi per qualche meeting con i dottori commercialisti o con i promotori finanziari.

Giovanni La Torre
giovlatorre@gmail.com

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