Andrea Garibaldi
Roma, 6 gennaio 2016
Vi scrivo preda di una grande amarezza, che allo stesso tempo, nella mia condizione fuori dal giornale, genera un senso di impotenza. All’inizio di questo nuovo anno penso soprattutto a Giuliano Benvegnù e a Claudio Guaitoli. Fotografi di strada e di palazzo.
Pochi giorni fa il Corriere della Sera gli ha indicato che dal 31 gennaio quella è la porta di uscita. Nessun grazie.
Dopo 16 anni di lavoro di giorno e di notte, in esclusiva per il Corriere, per la cronaca di Roma, per le cronache, per il politico, per la cultura. Dopo 16 anni di molti -veri- scoop, con una ricerca costante della qualità, generata da passione genuina.
Ciao, senza preavviso, senza arrivederci, senza buona uscita, senza pensione o pre-pensione, come invece per decine e decine di giornalisti, compreso chi vi scrive.
Dunque, non succede solo nei call center. Nel 2017 ci si libera anche del lavoro specializzato e prezioso. Eppure, RCS – distinguendosi da altre grandi aziende editoriali- ha una tradizione di rispetto per i diritti dei suoi lavoratori.
Se qualcuno che conta in azienda può ancora evitare che il Corriere perda due grandi professionisti e due persone per bene, rovinati senza colpe, dovrebbe farlo. Se qualcuno può ancora impedire una efferata ingiustizia, deve intervenire.
Scusatemi per avervi importunato, buona vita e buon lavoro a tutti.
Andrea Garibaldi
*Andrea Garibaldi, che è stato vicecapocronista del Messaggero e capocroniusta dell’edizione romana del Corriere della Sera, ha inviato questo messaggio alla direzione e alla redazione del Corriere.
Caro Andrea,
mi dispiace molto per i colleghi , ma vorrei farti presente che il sottoscritto, e la collega e compagna di vita Letizia Giambalvo, dopo 23 anni di stretta ed esclusiva collaborazione con il Corriere, sono stati messi alla porta nella medesima procedura, senza che nessuno si sia rammaricato e amareggiato.
con affetto,
Vitaliano & Letizia
ho fatto il fotografo free lance tutta la vita, ho lavorato con tanti editori, ma mai assunto, da nessuno, ma era quello che volevo, essere libero di scegliere. Altri tempi, i giornali, intendo settimanali e mensili, si facevano per essere venduti in edicola, ora quei pochi si fanno in perdita…Se posso permettermi, dove dice Vitaliano, “stretta ed esclusiva collaborazione”, è li che stà l’errore…”i cani sciolti” devono avere una vasta rete di collaborazioni, uno ti molla,lavori con un’altro, prevenire……certo totale solidarietà ai due colleghi, purtroppo questo è il nostro destino…. se poi l’editoria e l’RCS è in mano a Cairo e ai suoi accoliti, stiamo freschi sul futuro