La RAI va sottratta alla politica: costruiamo una legge seria

dal Congresso di Senza Bavaglio
Levico Terme, 10 aprile 2005

Negli ultimi anni si sta assistendo a un inquietante degrado del sistema televisivo italiano. Un processo che, con modalità simili, sta investendo progressivamente anche la radiofonia e i nuovi media.

I giornalisti devono assumere un ruolo attivo e adoperarsi per una rivoluzione nei metodi informativi e nelle politiche aziendali.

Noi di Senza Bavaglio riteniamo che non sia più sufficiente formulare un elenco di difetti, errori ed omissioni. Occorre passare alla fase propositiva. E’ necessario elaborare proposte di leggi e norme, che sottraggano la Rai al controllo della politica e della pubblicità e la restituiscano appieno al ruolo di servizio pubblico. Parimenti, al sistema privato va garantito un quadro normativo che assicuri autonomia e pluralismo all’informazione.

Il leader dell’opposizione Romano Prodi, ha chiesto al governo di scegliere assieme un consiglio d’amministrazione della Rai che possa durare nel tempo; ma un semplice riequilibrio della spartizione partitica non è affatto sinonimo di garanzia di libertà e autonomia dell’informazione pubblica. E’ contrario a ogni regola della democrazia il principio secondo cui una
commissione parlamentare controlla un medium: in un sistema sano e avanzato la stampa vigila sulla politica e non viceversa.

Controcorrente, e quindi in antagonismo diretto con la democrazia, i media stanno diventando sempre più megafono della politica, dei grandi gruppi di interesse economico e dei poteri forti.

La qualità della tv generalista sta scadendo verticalmente. Sia l’informazione sia l’intrattenimento partecipano a una corsa al ribasso nel disprezzo degli spettatori e della funzione sociale dei mass media in un contesto democratico. Una situazione fra le peggiori nel mondo caratterizzata da assetti proprietari che configurano un monopolio de facto che in definitiva soffoca la libertà di espressione. Si tratta di un quadro che pregiudica le potenzialità della democrazia e della crescita civile in Italia.

Senza Bavaglio si impegna nelle prossime settimane ad attivare una commissione di saggi: docenti universitari, giornalisti esperti di televisione e altre figure super partes, affinché mettano a punto una riforma complessiva del sistema radiotelevisivo italiano da proporre alle forze politiche prima delle prossime elezioni. Auspichiamo che la FNSI voglia partecipare attivamente a questa iniziativa e ne assuma ilpatrocinio.

Senza Bavaglio
www.senzabavaglio.info
twitter @sbavaglio
Levico Terme, Valsugana, 10 aprile 2005

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