ELEZIONI 2022: il programma in pillole per i professionali

PROGRAMMA PROFESSIONALI (in pillole)

  1. Un nuovo contratto. Quello in vigore è stato siglato nel 2014 e scaduto nel 2016. Occorre costringere gli editori ad applicare nuovi minimi contrattuali per chi è assunto e compensi più elevati per i freelance.
  2. Un solo giornalismo, un solo contratto. Oggi il lavoro giornalistico è regolato da 5 diversi contratti. Occorre dare garanzia di libertà e professionalità a tutti i giornalisti, indipendentemente dalla natura del datore di lavoro.
  3. Soldi solo agli editori virtuosi. Provvidenze all’editoria solo dopo il vaglio di un’apposita commissione, composta anche da giornalisti.
  4. Risolvere l’annosa vicenda dell’ex fissa. Che non è un privilegio, ma un diritto – frutto di un accordo contrattuale-previdenziale – maturato. Non si può permettere di scippare un diritto.
  5. Basta contratti a termine infiniti. Si deve limitare a un massimo di tre i contratti a termine tollerati prima dell’assunzione.
  6. Fermare il mobbing. Il clima nelle redazioni è sempre peggiore. Bisogna garantire ai colleghi uno “sportello mobbing” che li tuteli e li sostenga realmente.
  7. Più trasparenza nel rapporto con la pubblicità. Notizie e pubblicità non devono scambiarsi i ruoli.
  8. Passaggi automatici alle qualifiche di redattore esperto e senior. Sono gli unici due strumenti di carriera previsti dal Contratto per gli scriventi.
  9. Contrasto alle querele bavaglio. Occorre una legge per fermare le querele temerarie che altro non sono che intimidazioni nei confronti di media e giornalisti.
  10. Il Web non è la serie B. Va regolamentato in modo serio, permettendo ai colleghi di essere trattati come redattori e non come tecnici.
  11. Basta regali ai colossi della Rete. Ricorriamo a tutti gli strumenti per ottenere la prevista adeguata remunerazione degli articoli giornalistici diffusi gratuitamente online.
  12. Corretto inquadramento dei giornalisti negli uffici della pubblica amministrazione. Il contratto del giornalista nella PA, strombazzato con toni trionfalistici dalla Fnsi, penalizza fortemente i colleghi.
  13. La Fnsi va riorganizzata. Noi vogliamo una modifica statutaria radicale che contempli l’organizzazione del sindacato non solo su base territoriale, ma anche sul “peso” delle regioni e della rappresentanza reale dei settori in cui si esercita la professione.

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