Senza Bavaglio
Roma, 22 giugno 2021
La Corte Costituzionele si è pronunciata oggi sul carcere per i giornalisti per i casi di diffamazione. Il carcere è stato cancellato e resta solo per eccezionale gravità.
La Consulta – riporta l’ANSA – ha dichiarato incostituzionale l’articolo 13 della legge sulla stampa che fa scattare obbligatoriamente, in caso di condanna per diffamazione a mezzo stampa compiuta mediante l’attribuzione di un fatto determinato, la reclusione da uno a sei anni insieme al pagamento di una multa.
Subito dopo l’annuncio della sentenza il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti ha così commentato: “La Corte Costituzionale ha fatto la sua parte portando l’Italia nel solco della giurisprudenza di Strasburgo. Siamo soddisfatti, la svolta è storica perché l’incubo del carcere in via ordinaria svanisce, mentre l’ipotesi dell’eccezionale gravità è residuale e comincia in concreto a porre dei distinguo tra colpa e dolo che potranno essere meglio definiti quando ci sarà la politica, il Lancillotto di questa vicenda. Non siamo mai stati in otto. Grazie a quanti hanno avanzato la questione anche all’avvocato Giuseppe Vitiello che ha patrocinato le ragioni dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti”.
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