Per salvare l’Inpgi e la previdenza servono nuove regole per il giornalismo

Speciale per Senza Bavaglio
Andrea Bulgarelli
Roma, 6 gennaio 2021

Per salvare l’Inpgi non guardiamo il dito, guardiamo la Luna. L’ingresso dei comunicatori non è l’unica via da percorrere per garantire la sostenibilità economica dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Continuare a insistere sul Governo per ottenere – ormai è chiaro – l’ingresso “forzato” dei comunicatori sta provocando solo tensioni tra operatori dell’informazione,della comunicazione e politica. Il dissenso dei comunicatori è stato ben esplicitato nelle prese di posizione pubbliche delle loro associazioni di categoria, non ultima quella di ReteCom subito a ridosso di quanto ventilato sul tema dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di fine anno.

I comunicatori che scrivono notizie
devono entrare subito all’Inpgi

Sarebbe, semmai, corretto far approdare all’Inpgi i comunicatori che fanno anche i giornalisti, sanando finalmente le situazioni esistenti, creando al contempo nuovi posti di lavoro per il futuro. Ciò, ovviamente, non risolverebbe la situazione, però contribuirebbe a farlo.

Ai comunicatori che fanno anche gli informatori è giusto dire che devono scegliere da che parte stare, perché se producono notizie e note stampa per i media o iniziano a versare i contributi previdenziali all’Inpgi o lasciano il posto di lavoro a un giornalista (come peraltro prevede la troppo spesso inapplicata legge 150/2000), il quale a sua volta verserà quanto dovuto all’Istituto e non all’Inps.

Serve portare avanti azioni parallele:
ristoro pubblico e riforma senza tagli

La questione comunicatori è il tassello di una articolata serie di azioni da avviare nell’immediato, senza ipotizzare, ad esempio,  tagli indiscriminati a pensioni presenti, future, a contributi di disoccupazione, o prevedere la fusione della gestione separata Inpgi con la gestione principale, perché così facendo si penalizzano i più deboli. Timori generalizzati che hanno dato promosso la lettera-appello del Comitato “Salviamo la previdenza dei giornalisti” inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha raccolto in pochi giorni oltre mille e duecento adesioni.

C’è anche il recente emendamento Sensi-Serracchiani-Viscomi diventato legge nella Finanziaria, che prevede l’accollo da parte dello Stato degli ammortizzatori sociali, confermando il principio che l’Inpgi 1 è l’unico ente sostitutivo dell’Inps in base alla legge Rubinacci n. 1564 del 20 dicembre 1951 e all’art. 38 della legge sull’editoria n. 416 del 1981 e quindi del tutto equiparato alla previdenza pubblica. Principio peraltro affermato da Governo e Parlamento negli ultimi dieci anni con interventi stabili per il pagamento degli assegni di quiescenza ai pre-pensionati e le rispettive misure inserite nelle recenti Finanziarie.

L’Inpgi sopravviverà solo se si fissano
le nuove regole per  la professione

Percorriamo ufficialmente questa strada con il Governo e con il Parlamento mentre allo stesso tempo apriamo un tavolo di lavoro con le Istituzioni, l’Ordine dei giornalisti nazionale, i sindacati e l’Inpgi perché – e lo ha fatto ben capire il presidente dell’Odg, Carlo Verna nel suo discorso di fine anno davanti al premier Conte – va ampiamente riformato il sistema giornalistico, ampliandolo alle nuove professioni dell’informazione, previo necessario ed urgente aggiornamento dell’ormai superata legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti di quasi 58 anni fa.

Se vogliamo un mondo con meno fake news e più notizie vere e verificate è questo un altro percorso da seguire da subito e in parallelo, per portare nuove forze giornalistiche con i relativi contributi previdenziali. Pensiamo in grande e solo una riforma complessiva ci consentirà l’equilibrio dell’Istituto, altrimenti saremo già in difficoltà con le conseguenze del piano di incentivi all’esodo per i giornalisti approvato dal Cda della Rai: si tratta di colleghi con contratti e contributi previdenziali importanti e viene spontaneo chiedersi con quali soldi l’Inpgi pagherà le loro pensioni?

Andrea Bulgarelli
Consigliere generale dell’Inpgi
Skype andreabulga
andrea.bulgarelli@me.com
Twitter @andreabulgats

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