Una richiesta di accesso agli atti del patrimonio immobiliare, articolata in nove distinti quesiti. E’ quella che, a titolo personale, in quanto giornalista direttamente interessato al destino dell’Inpgi, ha inviato a Marina Macelloni, presidente dell’Istituto di previdenza dei giornalisti. Si vogliono conoscere, in particolare, i valori con i quali tutti i singoli immobili sono stati apportati al Fondo Amendola, a partire dal dicembre del 2013, nonché quelli risultanti dalle successive perizie semestrali, elaborate di volta in volta dall’esperto indipendente, fino all’ultima del giugno 2019.
E ancora: i costi sostenuti per ristrutturare l’immobile di via Novelli a Roma Parioli, dalla progettazione al cappotto termico, immobile che doveva rimanere nel patrimonio dell’Istituto e poi invece, a sorpresa, è stato ceduto. Il prezzo d’acquisto e poi quello di vendita per l’immobile di via Parigi, che ospitava l’Ordine nazionale dei giornalisti. Inoltre si vuole sapere il numero degli immobili inoccupati, nel patrimonio in affitto e in quello in vendita, il valore dei rogiti notarili siglati alla data del 22 ottobre 2019, il compenso riconosciuto al Service Yard e se esistano penali a carico di Investire, la società di gestione del Fondo, in ragione dello scostamento tra incassi programmati ed effettivi dell’operazione dismissioni.
Domande fondamentali, per fare chiarezza sulla vendita sul patrimonio, considerata cruciale per dare liquidità all’Istituto che versa in grave crisi finanziaria (le cessioni dovevano fruttare 650 milioni di euro). La richiesta d’accesso agli atti, inviata per raccomandata (in allegato il testo), giunge pochi giorni dopo la sentenza n.11.793 del Tar del Lazio, pubblicata l’11 ottobre, che ha accolto un ricorso presentato dal giornalista Pier Angelo Maurizio: sì all’accesso agli atti, quando questi documenti abbiano un effetto diretto o indiretto sul soggetto che li richiede.
Corrado Giustiniani
Presidente Siai, sindacato inquilini Inpgi
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