L’Adige: giornali, affari e politica, Athesia proprietaria chiede sacrifici ai giornalisti

Speciale per Senza Bavaglio
Alessio Algeri
Roma, 1° luglio 2019

Dopo aver rilevato nel 2016 i quotidiani  Alto Adige e Trentino dal gruppo Espresso-Finegil, il gruppo bolzanino Athesia, guidato da Michl Ebner, ha comprato a luglio 2018 anche l’Adige, arrivando a controllare quasi tutta la carta stampata quotidiana della regione Trentino Alto Adige.

Athesia  è un colosso da oltre 200 milioni di euro di giro d’affari consolidato, specializzato nell’editoria, ma presente anche in altri rami dell’economia sudtirolese e anche trentina. Il bilancio 2017 si è chiuso con un fatturato di gruppo pari a 206,4 milioni di euro, in crescita del 32 per cento rispetto ai 156,2 milioni del 2016 proprio grazie all’entrata nel perimetro di consolidamento della Seta di Bolzano, la società editrice dell’Alto Adige e del Trentino, di cui Athesia possiede il 71 per cento accanto all’Isa (16 per cento) e al gruppo bolzanino Tosolini.

I conti 2017 si sono chiusi per Athesia con un utile netto della capogruppo di 3,6 milioni e un utile consolidato di 5 milioni, ben il 63 per cento in più dei 3 milioni dell’anno prima. Su uno stato patrimoniale di 290 milioni, il patrimonio netto del gruppo è pari a 124,5 milioni.

In campo editoriale, oltre alla Seta, Athesia ha acquisito in Trentino il controllo, al 70 per cento, della casa editrice Curcu Genovese. Tra le partecipazioni in altri campi, il gruppo guidato da Ebner controlla al 98,68 per cento Brennercom, la società di information technology e telecomunicazioni guidata dall’ex presidente di Autobrennero Ferdinand Willeit che ha sede centrale a Bolzano, una sede distaccata a Trento e uffici anche a Rovereto. Brennercom conta 200 dipendenti, oltre 12.000 clienti e ha registrato nel 2017 un fatturato consolidato di 31,7 milioni di euro.

Athesia è poi presente, tra l’altro, nel campo delle energie rinnovabili con Athesia Energy e detiene il 50 per cento del capitale dell’Hotel Therme Meran, le Funivie Val Senales, l’Alpina TourDolomit. In campo editoriale, la società che ha acquisito l’Adige è quella a cui fa capo il Dolomiten, cioè Athesia Druck.

 

Il quotidiano di lingua tedesca dell’Alto Adige, Dolomiten, è il più diffuso in regione con oltre 39 mila copie vendute al giorno. Il grosso deriva dagli abbonamenti al giornale di carta, più di 32 mila, a cui si aggiungono oltre un migliaio di abbonamenti digitali, mentre in edicola le vendite sono pari a circa 6.000 copie. Il Dolomiten conta ogni anno sui cospicui contributi previsti per i giornali in lingua minoritaria editi nelle regioni autonome: 1,5 milioni di euro. Athesia anche Stol (sito di informazione online in tedesco), QuiMedia e il giornale di annuncia Bazar.

I quotidiani Trentino e Alto Adige, acquisiti da Athesia nell’ottobre 2016, vendono complessivamente in regione intorno alle 15 mila copie, di cui oltre 9.000 in edicola, più di 4.500 abbonamenti cartacei e oltre 1.200 abbonamenti digitali. L’Adige è invece il primo quotidiano trentino (e primo di lingua italiana della regione) con più di 20 mila copie vendute al giorno ed è leader regionale nelle vendite in edicola con oltre 12 mila copie. Gli abbonamenti cartacei sono vicini ai 7.000, a cui si aggiungono più di 2.200 abbonamenti digitali.

In Trentino Alto Adige, non fanno parte della galassia Athesia solo il Corriere del Trentino e dell’Alto Adige (dorsi del Corsera), il sito Il Dolomiti e altri siti o riviste residuali.

Nonostante sia arrivato nel 2018 promettendo il mantenimento dei precedenti livelli occupazionali, l’ad di Athesia Mich Ebner a inizio aprile 2019 ha chiuso il centro stampa dell’Adige, portando 3 tipografi a Bolzano e licenziandone 5 (che non hanno accettato le condizioni aziendali per il trasferimento), e ha presentato alla redazione dell’Adige un piano di contenimento dei costi che prevede al momento lo stato di solidarietà per due giorni al mese per tutti i giornalisti a tempo pieno, l’azzeramento del contratto integrativo aziendale e degli straordinari. Il risparmio economico di questo piano viene calcolato in 8 giornalisti, considerati “esuberi” perché con la scelta di portare il giornale a stampare a Bolzano la foliazione (per motivi tecnici) è stata ridotta a 48 pagine fisse.

La redazione si è opposta a tutto questo, contestando che i tagli non consentiranno di mantenere la qualità necessaria a recuperare una perdita di copie che negli anni della crisi è stata assai contenuta e ha cominciato a mostrarsi in modo marcato solo dopo l’acquisizione da parte di Athesia, prima in coincidenza con la decisione di alzare il prezzo di copertina da 1,30 a 1,50 euro in ottobre e poi con il trasferimento a Bolzano della stampa (i dati Ads hanno certificato una perdita nel mese di aprile di 400 copie al giorno). Tra l’altro, il bilancio 2018 dell’Adige (società Sie) ha chiuso con una perdita di 300 mila euro dovuta sostanzialmente solo a una svalutazione immobiliare di 700 mila euro, senza la quale l’attivo sarebbe stato di 400 mila euro.

Ma chi è Michl Ebner? Non è solo un imprenditore ma è un influente politico della Volkspartei (partito di riferimento della minoranza tedesca altoatesina) già deputato alla Camera  e al Parlamento europeo per diversi mandati.

E’ anche presidente della Camera di Commercio di Bolzano e da una settimana circa anche membro (di nomina leghista, cosa che ha fatto infuriare il M5S) della Commissione dei 12 che si occupa dell’attuazione degli statuti di autonomia delle Province autonome di Trento e Bolzano: commissione che ha tra le sue competenze anche le materie editoriali…

Ha molto potere e ovviamente ne ha acquisito moltissimo comprando tutti i quotidiani di lingua italiana della Regione. Una posizione dominante (con molti conflitti di interesse, alla Berlusconi) che è stata messa in luce nel momento dell’acquisto de L’Adige da pochi esponenti politici (che poi non hanno più detto nulla) e appunto, dalla Fnsi e dall’Ordine dei giornalisti.

Alessio Algeri

COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA DELL’ADIGE

L’assemblea dei redattori dell’Adige, con la partecipazione del segretario generale della FNSI Raffaele Lorusso e dei rappresentanti regionali del sindacato giornalisti, prende atto favorevolmente dell’apertura da parte dell’editore ad alcune indicazioni di prospettiva, finora completamente assenti, sul futuro del giornale e dei giornalisti. Prende atto inoltre della presentazione da parte del direttore del piano editoriale, ma lo ritiene ancora insufficiente a delineare il rafforzamento e il rilancio del giornale leader del Trentino.

Nella trattativa che si apre la prossima settimana, la redazione, assistita da FNSI, ribadirà la disponibilità a fare sacrifici, come già più volte accaduto in passato in un quadro di concertazione con l’azienda, per quanto riguarda il ripianamento di costi legati all’attività editoriale, escludendo in ogni caso costi e spese eventualmente emersi nell’ambito dell’acquisizione della Init, controllante della Sie, da parte di Athesia che non abbiano a che fare con l’attività caratteristica del giornale.

La redazione con l’appoggio della FNSI, chiede però che, a fronte del senso di responsabilità dimostrato, venga fatta chiarezza sui conti prospettici in base ai quali si chiedono le misure di contenimento dei costi, si delinei un effettivo piano di rilancio dell’attività di informazione, anche di gruppo, che dia prospettiva a testata e giornalisti e si valutino tutte le strade per il contenimento dei costi e non solo gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge. L’assemblea all’unanimità dà mandato al cdr di condurre la trattativa con l’azienda, assistito da FNSI, e ribadisce l’affidamento al cdr del pacchetto di 5 giorni di sciopero da utilizzare in caso di necessità.

Il cdr dell’Adige

 

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