Giornalisti: presidente UNCI, cronisti intimiditi da causa INPGI

Da ANSA
Milano, 22 giugno 2018
“E’ una situazione kafkiana, è bizzarro e scioccante che un istituto che rappresenta tutti i giornalisti italiani decida di intentare un’azione civile così aggressiva e intimidatoria nei confronti di due colleghi”. Così Alessandro Galimberti, presidente dell’UNCI (Unione nazionale cronisti italiani) e presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, ha dato conto, in una conferenza stampa al Palazzo di Giustizia di Milano, di una causa civile promossa dall’INPGI, l’istituto di previdenza dei giornalisti, con una richiesta danni per 75mila euro contro due cronisti giudiziari per un articolo comparso sul loro blog Giustiziami.it.
Nel marzo 2015, ha spiegato Galimberti, su Giustiziami.it, il blog di Manuela D’Alessandro e Frank Cimini che si occupa di cronaca giudiziaria, è stato pubblicato un articolo “di riflessione critica – ha aggiunto Galimberti – per raccontare che in quel momento l’INPGI non si era costituito parte civile nel procedimento Sopaf-Magnoni anche a carico dell’ex presidente dell’istituto Andrea Camporese”. L’INPGI, ha ricostruito Galimberti, “si costituì poi parte civile circa un anno dopo quell’articolo e inseguito nel processo milanese Camporese venne assolto” nel 2017.
Nell’articolo, ha proseguito il presidente Unci, i cronisti “si chiedevano se i giornalisti fossero contenti che la loro cassa non si era costituita a tutela degli eventuali danni, come
avevano fatto invece le altre casse che nel procedimento risultavano danneggiate”. Per Galimberti “non è accettabile dal punto di vista dell’opportunità, e soprattutto della libertà di stampa, un’azione intimidatoria come quella dell’INPGI di fronte ad un articolo, a mio modo di vedere, assolutamente pacato e corretto”. Per i due cronisti l’udienza è fissata per il 19 novembre al Tribunale civile di Roma. Galimberti, infine, ha affermato che “un’altra dozzina di colleghi per la stessa vicenda sono stati raggiunti da atti di citazione dall’INPGI per un ammontare di circa un milione di euro di richieste danni”.

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