I gessetti di Sylos Labini
Giovanni La Torre
Roma, 20 febbraio 2018
La vicenda delle restituzioni revocate dei parlamentari del M5S segnala alcuni aspetti preoccupanti relativi a un partito che si candida al governo del Paese. Non è tanto il fatto in sé che preoccupa, e certamente esagerano quelli che, a cominciare da Renzi, dicono “sono come tutti gli altri” perché sarebbe come dire che i ladri di polli sono uguali ai gangster come Al Capone, oltre tutto in questo caso non hanno rubato soldi nostri, come hanno fatto in questi decenni i corrotti del Pd, di Fi, della Lega e compagnia cantante. No, quello che preoccupa è il contesto nel quale il tutto è maturato.
Il primo punto che viene da rimarcare è l’impressione, che si ha netta, che molti esponenti di quel partito hanno inteso lo slogan “onestà” appunto come un mero slogan propagandistico e non come un modo di essere in politica.
Il secondo punto è che un partito che aspira a governare da solo un paese del G7 non conosce una regola basilare di tutte le organizzazioni: laddove girano soldi bisogna istituire delle procedure di controllo, ci trovassimo anche nel paradiso terrestre.
Il terzo è che, essendo il fondo dove confluiva il denaro gestito da un’entità terza al partito (da quello che ho capito un ministero che li gestisce per fare credito alle piccole imprese) era da attendersi che in caso di irregolarità qualcuno avrebbe “venduto” la notizia all’esterno più che informare il M5S. E tutto questo sarebbe venuto fuori, ovviamente, in campagna elettorale. Ma, ripeto, è più che grave che in cinque anni nessuno abbia sentito il bisogno di fare qualche verifica.
Se il M5S assumesse il governo del paese avrà a che fare con lobbisti marpioni, vertici militari, servizi segreti nazionali e stranieri, faccendieri d’alto bordo, organizzazioni occulte e così via. Con quale protezione faranno questi incontri inevitabili per chi gestisce il potere? Con l’ingenuità di chi non sa neanche che dove girano i soldi bisogna istituire dei controlli? Ma così i loro interlocutori ne faranno polpette dei governanti 5S.
La vicenda di cui si tratta ci fa capire anche perché quel partito è andato dietro per anni, e molti ancora ci vanno, ai vari Dulcamara del “no” ai vaccini, del “no” all’euro e chissà a quanti altri elisir di cui non sono a conoscenza. Ma sopra tutto c’è la domanda di fondo: come viene selezionata da costoro la classe dirigente?
Giovanni La Torre
latorre.giovanni@libero.it
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