Gabanelli lascia la Rai e qualcuno gode: non disturberà più il manovratore

Senza Bavaglio
Roma, 31 ottobre 2017

“Ho comunicato all’azienda le mie dimissioni – ha scritto in una nota Milena Gabanelli – perché le condizioni proposte non permettono di produrre risultati apprezzabili. La condirezione di RaiNews – ha aggiunto – con delega al relativo sito e l’implementazione del numero dei giornalisti non ne modifica il limite. Poiché non attrae le forze dei 1600 giornalisti Rai (indispensabili per farlo decollare), in quanto percepito come il sito di una testata concorrente. Invece la nascita del portale unico di news online – per il quale ho lavorato in questi mesi – è subordinata a tempi non definiti e certi. Al fine di non disperdere il lavoro fatto in questi mesi, ho proposto al Direttore Generale una striscia quotidiana di 4 minuti di un fatto raccontato per numeri. Ma anche questa strada secondo il Dg non è al momento percorribile. Per quel che riguarda la proposta di ritornare a Report in condirezione con Ranucci, oltre a precisare che è stata la sottoscritta, a decidere che dopo 20 anni era venuto il momento di considerarla un’esperienza conclusa, la considero mortificante per il collega e l’intera squadra, che sta portando avanti il programma in modo eccellente”. Con queste parole Milena Gabanelli ha comunicato le sue dimissioni dalla RAI.

Per altro è bene far notare che Milena – considerata da noi di Senza Bavaglio e non solo uno dei più eccellenti nomi del giornalismo italiano – è stata utilizzata in RAI con un contratto di lavoro dello spettacolo e non con un contratto giornalistico! L’azienda radiotelevisiva non pagava quindi i contributi dell’INPGI, cosa obbligatoria per chi svolge un lavoro giornalistico, ma all’INPS. Una grave anomalia cui il sindacato dei giornalisti non ha mai rimediato

Appresa la notizia delle dimissioni di Milena Gabanelli Viale Mazzini ha espresso “amarezza”: la proposta Orfeo rifiutata è più avanzata – secondo le tv che si autodefinisce con una certa presunzione “Servizio pubblico” – di quella da lei accettata a gennaio

Milena Gabanelli lacsia la Rai, a decorrere dal 15 novembre, interrompendo il contratto siglato dopo il passaggio di testimone di Report e rifiutando la proposta del Dg Mario Orfeo di assumere la condirezione di Rainews e di ritornare al timone del settimanale di approfondimento da lei inventato, condita dalla delega allo sviluppo del portale web.

“La Rai – si legge nel comunicato dell’azienda –  esprime amarezza per la decisione di Milena Gabanelli di interrompere il contratto di lavoro firmato solo nove mesi fa e di respingere l’offerta della Direzione generale di svolgere il prestigioso incarico di condirettore di Rainews24 con la delega allo sviluppo del portale web (con 45 giornalisti, una nuova grafica e il contributo di tutte le testate) e insieme di ritornare in video con Report, la trasmissione da lei resa celebre”.

“Una doppia offerta – sottolinea viale Mazzini- che doveva rappresentare il momento di passaggio verso la nascita di una testata web autonoma, i cui tempi di realizzazione sono oggi fissati dal nuovo contratto di servizio approvato dal Cda Rai e presto al vaglio della Commissione parlamentare di vigilanza. Una proposta peraltro molto più avanzata rispetto a quella che la stessa Gabanelli accettò nel gennaio scorso dal precedente Dg Antonio Campo Dall’Orto come vice direttore all’Offerta informativa con delega per il digitale”.

“Molto dispiaciuto ma anche molto stupito”, a quanto si apprende, il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, che in questi cinque mesi dal suo insediamento “ha ricercato ogni soluzione per convincere Milena Gabanelli a restare dopo che la giornalista aveva già manifestato la sua intenzione di dimettersi a seguito della bocciatura da parte del consiglio di amministrazione Rai nel maggio scorso del Piano News presentato dall’allora dg Rai, Antonio Campo Dall’Orto”.

Rai fa notare che “le due richieste di Milena Gabanelli – stralcio del web dal Piano News con immediata costituzione di una testata autonoma e varo di una striscia quotidiana in coda al Tg1 delle 20 – sono oggi impossibili da realizzare per ovvi motivi tecnici. La prima per i vincoli normativi posti dallo stipulando Contratto di Servizio, la seconda perché è impensabile modificare, a palinsesto avviato, la fascia oraria più seguita della programmazione Rai”.

Restiamo sorpresi e amareggiati dall’apprendere che la RAI, la potente azienda di Stato, non è in grado “per ovvi motivi tecnici” di mettere in piedi una testata autonoma web e di varare una striscia quotidiana di 4 minuti. No, i motivi non sono tecnici, ma politici. Come al solito quando non si voglioniìo fare le cose ci si nasconde dietro ai “motivi tecnici”. Chissà come godono in RAI del fatto che Milena Gabanelli se n’è andata. Una giornalista in meno a rompere le scatole al manovratore.

Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio

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