INPGI: la vergognosa congiura contro Pieluigi Franz

Senza Bavaglio
Pino Nicotri
Milano, 29 marzo 2017

Pur di cercare di metterlo fuori gioco e tentare di schiacciarlo come Pinocchio col Grillo Parlante, qualcuno all’Inpgi ha messo in atto comportamenti indecorosi, surrettizi e  strumentali, insomma una congiura, contro il collega Pierluigi Roesler Franz, sindaco revisore dei conti dello stesso Istituto e da una vita senza dubbio alcuno il più attento e utile in vari campi tra i colleghi eletti nelle sue cariche sociali. 

Oltre che sempre pronto – per fortuna di tutti e dell’Inpgi – a citare leggi, regolamenti, sentenze di ogni tipo, ecc., a far rilevare errori e abusi, informandone puntualmente i giornalisti italiani, e sempre pronto ad aiutare qualunque collega senza badare alle casacche e agli interessi di corrente sindacale.

A suo tempo Franz venne votato per il consiglio generale dell’Inpgi da oltre mille giornalisti, fatto che da solo sarebbe dovuto bastare per portarlo alla presidenza, ma le solite manovre correntizie dei soliti apparatchik culi di pietra vanificarono il risultato. 

Pieluigi Roesler Franz

Franz ha anche il merito di essersi accorto una dozzina di anni fa che la proposta di acquistare quattro palazzine della Pirelli a Roma, per un totale di oltre 10 mila metri quadrati di superficie coperta abitabile e di quasi 100 milioni di euro comprese le tasse, era basata su una realtà falsa, molto stranamnete avvalorata dall’allora Agenzia del Territorio: i metri quadri reali erano infatti oltre 700 in meno rispetto quanto fatto figurare nei documenti della proposta di acquisto, il che vuol dire che l’Inpgi avrebbe pagato un pacco di milioni euro per più di 700 metri quadri in realtà inesistenti. 

Le verifiche di Franz e gli articoli che grazie a lui scrissi sull’argomento fecero saltare quel molto poco chiaro affaire. E qualcuno dev’essersela legata al dito.

Da qualche tempo però la dirigenza di via Nizza 35 dà segni di un tale nervosismo per l’attività di Franz da essersi ridotta sull’orlo di una crisi di nervi che pare ormai  incontrollabile. La crisi di nervi è stata provocata dalle ultime bordate di Franz contro le eccessive ingenuità e disinvolture della dirigenza Inpgi:

– un esposto alla magistratura per la scandalo in stile Affittopoli del palazzo Inpgi di piazza Loria a Roma: http://www.giornalistitalia.it/scarpellini-stangata-a-roma-col-palazzo-inpgi/ 

– avere contribuito a portare alla luce e avere pubblicizzato la molto strana faccenda del maxi appartamento di via Parigi comprato nel 2008 dall’Inpgi per 7,7 milioni di euro, diventati oltre 9 milioni con le tasse, e ora svenduto per 3.750.000 euro, cioè a dire meno della metà della somma spesa appena nove anni fa per acquistarlo ( https://www.puntoeacapo.org/2017/02/08/inpgi-risolto-giallo-via-parigi-ceduto-allente-fondato-lino-banfi/  );

– interventi vari contro la pretesa dell’Istituto di sostituirsi al parlamento nel varare e reiterare provvedimenti restrittivi sulle pensioni cosiddette “d’oro” dei giornalisti e contro l’incredibile pretesa di non rendere pubblici sui propri organi di informazione i testi, alquanto contorti e contraddittorii, con i quali i ministeri vigilanti hanno autorizzato una tale illegalità. I testi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, che nessuno si prende la briga di andare a leggere, eppure l’Inpgi non li vuole rendere noti! Perché? Mah! Mistero.

Ecco così partire contro Franz il 9 febbraio una mail che pare un fantasma: si vuole sia stata firmata da 42 consiglieri generali, molti dei quali però, in particolare e ufficialmente la collega Simona Poli,  negano perfino di averla anche solo vista. 

Destinatario della missiva Paolo Reboani, presidente del collegio dei sindaci revisori dei conti, del quale fa parte anche lo stesso Franz. 

L’accusa lanciata con la mail è di remare contro l’Inpgi, “ perfino” (!) pubblicando articoli sul suo operato, e di lederne così gli interessi, quando semmai, stando ai bilanci sempre più in rosso, una tale accusa la si potrebbe muovere contro chi imitando Pinocchio vuole schiacciare a mo’ di Grillo Parlante lo scomodo sindaco  revisore dei conti.

Tra le accuse al collega, incredibile ma vero, perfino  quella di avere scritto – per il giornale online blitzquotidiano.it – un articolo che in realtà non era affatto farina del sacco di Franz, come ha ammesso subito chi lo ha pubblicato. 

Ma la cosa strana, se non indecorosa e indecente,  è che a tutt’oggi nessuno, neppure Reboani, ha notificato alcunché a Franz. Pierluigi ha ricevuto solo un testo nel quale il nome del mittente della mail accusatoria è oscurato e i nomi dei 42 firmatari, in realtà tuttalpiù 41 visto che la collega Poli s’è chiamata fuori, sono scritti al computer e senza nessuna firma. Interpellati da Franz, molti di quei 41 sono caduti dalle nuvole, molti hanno detto di avere solo sentito parlare di quella mail e nessuno ha ammesso di averla firmata.

Stando così le cose in questa oscura faccenda che puzza lontano un miglio di complotto, killeraggio ad personam commissionato dai soliti noti e vigliaccheria, il collega Franz ha chiesto l’istituzione di un Giurì d’Onore che dirima la faccenda dipanando la brutta matassa con il cui filo si vuole strangolare lo scomodo sindaco. Scomodo perché fa il suo dovere senza fare sconti a nessuno.

Colleghi, sarà bene vigilare sull’operato del Giurì d’Onore anche perché questo attacco contro Franz cade in un momento particolarmente brutto dei bilanci e fors’anche del futuro dell’Inpgi e in un periodo decisamente sconfortante, e allarmante, della nostra professione. Eliminati i colleghi come Franz, che ancora resistono alla tracimazione della palude, delle prepotenze e agli abusi degli stessi ministeri che dovrebbero essere vigilanti, non ci sarà più nulla in grado di opporsi realmente ed efficacemente al tracollo della nostra professione e dei suoi organi rappresentativi. 

Pino Nicotri
Senza Bavaglio
già consigliere generale Inpgi
già consigliere dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti)
twitter @sbavaglio

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