Senza Bavaglio
Roma, 28 dicembre 2016
Senza Bavaglio sottoscrive e sostiene l’appello dell’Associazione stampa romana ai Consiglieri regionali del Lazio, affinché siano approvate le norme per l’applicazione del contratto giornalistico in tutti gli uffici stampa della Regione Lazio, e non solo nell’ufficio stampa della Giunta Zingaretti come avviene oggi.
Ricordiamo che un ordine del giorno approvato dall’Aula consiliare impegna la Giunta Zingaretti ad affrontare e risolvere la questione entro la sessione di bilancio che si sta appunto svolgendo proprio in queste ore in via della Pisana.
Senza Bavaglio plaude al parere favorevole espresso da parte della commissione Bilancio della Pisana nei confronti dell’emendamento alla legge di stabilità presentato dai consiglieri del gruppo Pdl che prevede l’applicazione del contratto giornalistico agli addetti stampa dei gruppi consiliari.
La Giunta, notoriamente sconsigliata e sobbillata dai sindacati ostili a noi giornalisti, aveva espresso parere contrario a tale emendamento, ma in commissione Bilancio alla fine ha prevalso il buon senso e l’emendamento Aurigemma, Abruzzese, Palozzi e Simeone ha ottenuto il via libera per l’Aula, anche con il voto favorevole della consigliera del Movimento 5 Stelle, Valentina Corrado.
Senza Bavaglio ne auspica l’approvazione definitiva da parte dell’Aula consiliare assieme all’emendamento – presentato dai consiglieri regionali della maggioranza di centrosinistra Bonafoni, Favara, Fichera, Petrassi – che prevede l’applicazione del Contratto nazionale di lavoro giornalistico nell’ufficio stampa istituzionale del Consiglio regionale.
L’applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico (CNLG) a tutti i giornalisti che svolgono attività di ufficio stampa nella Regione Lazio rappresenta un atto di giustizia per due ordini di ragioni: è già applicato ai colleghi dell’ufficio stampa del governatore Zingaretti e nella maggior parte delle regioni italiane.
Non solo: l’approvazione di tale norma porrebbe fine alla vertenza che vede Fnsi e Asr in prima linea da oltre un decennio e che ha segnato il punto più basso con la recente chiusura con un nulla di fatto del tavolo di concertazione per la ridefinizione del profilo professionale degli addetti stampa dell’ufficio stampa istituzionale del Consiglio regionale del Lazio.
A cinque mesi dall’apertura della concertazione, avvenuta a seguito della condanna della Regione Lazio per condotta antisindacale nei confronti dell’Associazione stampa romana, l’amministrazione del Consiglio regionale del Lazio ha stabilito di mantenere l’attuale trattamento economico ai colleghi, continuando però a far svolgere loro le mansioni superiori che svolgono da ben nove anni!
Pertanto, l’Associazione stampa romana ha respinto la formulazione proposta dai vertici dell’ente di via della Pisana che non hanno tenuto in alcun conto le sentenze di primo e secondo grado del Tribunale del lavoro di Roma, nella causa pilota promossa dal sindacato dei giornalisti, conclusasi con il riconoscimento dell’effettivo svolgimento di mansioni superiori (ascrivibili a un profilo professionale D3 invece che l’attuale D1).
Ma le vessazioni ai danni dei colleghi non finiscono qui. Nonostante ben tre sentenze sfavorevoli all’Amministrazione (due nella causa pilota e una per comportamento antisindacale), il Consiglio regionale del Lazio ha inspiegabilmente dimezzato il numero di posizioni organizzative (con la conseguente riduzione del trattamento accessorio di quattro colleghi), assegnate peraltro in modo discrezionale da personale non giornalistico (dirigenti amministrativi), in palese violazione della nostra legge professionale.
Cari Consiglieri regionali del Lazio: anche Senza Bavaglio fa appello al vostro senso di responsabilità e giustizia. Votate con scienza e coscienza, e soprattutto con indipendenza!
Giornalisti Senza Bavaglio
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