Senza Bavaglio
Milano, 15 ottobre 2003
Cari colleghi,
molti ci chiedono che cosa è successo a Quarto Potere. Avremmo voluto che le cose seguissero il loro corso, che chiha deciso di candidarsi andasse perla sua strada e chi ha scelto di starne fuori continuasse a lavorare con l’e-group e per la crescita di un movimento di reale rinnovamento. Invece la situazione ci costringe a spiegare chiaramente come stanno le cose. Non ci va di essere additati come quelli che vogliono i posti (vedi una mail di Stampa Democratica che circola in questi giorni); non ci va che l’e-group (il vostro e-group perché siete voi che lo fate e lo leggete e non siete dieci o venti persone, ma quasi 4000) sia boicottato al punto tale da rischiare la chiusura.
E’ vero: Quarto Potere si è diviso in due. Qui trovate la spiegazione di quanto accaduto. E’ un documento che parla da solo. Il pomo della discordia sono state le elezioni dell’INPGI e l’alleanza che si è formata per battere l’attuale gestione. All’interno di Quarto Potere si è aperto un vivace dibattito: da un lato chi voleva le alleanze più aperte possibile; dall’altro noi, che continuiamo a gestire questo e-group (e che non è la voce di un solo collega, come vorrebbe far credere un’altra mail denigratoria che vi è arrivata in questi giorni) e che chiedevamo delle garanzie.
Oggi alcuni messaggi elettronici ci accusano di avere rotto le alleanze solo perché volevamo dei posti.La verità è diametralmente opposta: ci siamo rifiutati di consegnare le chiavi di questo e-group a chi voleva ridurlo a un mero bollettino elettorale dell’alleanza anti-gestione attuale. La cartina di tornasole è semplice: noi non avevamo candidati, se non SimonaFossati, il cui curriculum parla da solo e che aveva tutte le carte in regola per potere essere un’ottima amministratrice dell’INPGI 2.
Da anni infatti si batte per i diritti dei freelance, fin da quando gli altri non sapevano neanche cosa fosseroi liberi professionisti.Certo, è vero, abbiamo sollevato la questione dei posti, quando ci siamo resi conto di come stavano per essere compilate le liste dei candidati: trasparenza zero e criteri bulgari. Noi, come era nei patti sanciti tra idirigenti di Quarto Potere, abbiamo chiesto che i candidati fossero scelti tra persone competenti, con una precisa idea su cosa fosse l’INPGI e quale ruolo riservargli (a questa visione delle cose si era associato perfino Franco Abruzzo, salvo ricredersi poco dopo).
Ribadiamo: è vero, ne abbiamo fatto una questione di posti, chiedendo che chi fosse stato eletto all’INPGI avrebbe dovuto rinunciare ad altri incarichi negli organi dirigenti del Sindacato, della Casagit o dell’Ordine (tranne in casi eccezionali da valutarsi uno per uno). Noi di Quarto Potere ci siamo sempre vantati: mai sindacalisti diprofessione. A questo proposito Carlo Gariboldi e SimonaFossati avevano giàaccettato di uniformarsi al patto e, incaso di elezione all’INPGI, si sarebbero dimessi dalla Lombarda. Varie volte chi ha scritto gli editoriali sull’ e-group di Quarto Potere ha espresso grande perplessità sul fatto che si potessero cumulare cariche e incarichi.Ebbene sì, colleghi, Quarto Potere/Senza Bavaglio voleva discutere di posti, di posti che non volevamo occupare noi.
Abbiamo chiesto (e ottenuto con grande fatica perché quelli che ora lo candidano hanno cercato di far di tutto per non candidarlo) che in lista ci fosse Giuseppe Nicotri, perché èun collega che si è battuto come un mastino contro la cattiva gestione delle case di proprietà dell’INPGI. Noi Giuseppe Nicotri l’abbiamo scoperto perché scriveva cose che ci appaiono sensate sull’e-group e l’abbiamo giudicato un candidato autorevole. In quella coalizione è sicuramente il collega che, per quello che riguarda l’INPGI, ha fatto il lavoro più incisivo e puntuale. Ed è per questo che va votato.
Nelle riunioni di Quarto Potere avevamo fissato dei paletti. Avevamo deciso che i candidati avrebbero dovuto essere scelti tra colleghi autorevoli, esperti e desiderosi di mettersi a disposizione con un certo spirito di sacrificio.Ed ecco che per l’INPGI 2 avevamo proposto Roberto Rizzo, un giovane brillante e con grande voglia di fare; forte non di pacchetti di voti, ma di idee. Gli sono stati preferiti altri, con altri requisiti: amici, amici degli amici, gruppi di voti, alleanze…Rizzo, ora, è il nostro candidato nel comitato amministratore dell’INPGI 2.Votatelo da solo o, se volete, anche in panachage con i candidati degli altri gruppi. State certi che, se sarà eletto, farà i veri interessi dei freelance.
E poi avevamo chiesto anche un’ammenda con il passato. Non ci piaceva entrare in un’alleanza che contenesse, tra gli altri, gli spezzoni di quanti un paio d’anni prima avevano fatto le liste per l’Ordine di Milano con Vittorio Feltri. Non abbiamo nulla contro Feltri, solo che non ci piaccionole sue posizioni sul sindacato e sull’Ordine. E non capiamo come lo si possa candidare alla presidenza dell’Ordine della Lombardia.
Non capiamo poi come il presidente dell’Ordine della Lombardia oggi si possa alleare, tra gli altri, con quelli che, alle ultime elezioni, gli hanno presentato contro una lista capeggiata da Feltri. Avevamo quindi chiesto di fissare una regola: i fans della “lista Feltri” prima di entrare in quest’alleanza avrebbero dovuto dare una spiegazione sul perchè delle loro scelte precedenti, per capire se si fossero staccati da un passato francamente assai ingombrante.
Ci hanno accusato di essere stalinisti perché chiedevamo un’autocritica. No. Noi chiediamo soltanto che ciascuno si prenda le proprie responsabilità. E’ una questione di trasparenza e di metodo. Abbiamo il terribile sospetto che la gente cambi alleanze solo per conservare le proprie poltrone.
Abbiamo invece un grande rispetto per Pierluigi Franz, che ha fatto un’importante battaglia contro questa gestione fallimentare dell’INPGI.Vorremmo realmente che fosse eletto alla presidenza del nostro Istituto di Previdenza. Invitiamo i colleghi del Lazio e Molise a votarlo compattamente. Ci piacerebbe, ma purtroppo il regolamento non lo permette, che fossero i colleghi di tutta Italia a portarlo in trionfo al vertice dell’INPGI. Rispettiamo meno quanti, pur di buttare giù l’attuale gestione, hanno rinunciato a qualunque etica e morale.
Noi riteniamo che non sia sufficiente cambiare gli uomini, occorre anche cambiare i metodi. Non si può insomma rovesciare Cescutti con gli stessi metodi usati dalla maggioranza che lo sostiene. E in questa “Armata Brancaleone” che si è formata nelle ultime settimane i metodi sono rimasti sostanzialmente gli stessi. Intolleranza per le opinioni diverse e arroganza. E poi fango.
Come quelle assurde accuse secondo cui abbiamo rotto perché volevamo i posti. Chi sarebbero quelli che avrebbero dovuto occupare quelle poltrone? I posti li volevate voi (e non ci rivolgiamo all’altro troncone di Quarto Potere che, purtroppo, secondo noi, con assoluta miopia ha subito passivamente le imposizioni dei suoi alleati) e non volevate mollarne neanche uno, nonostante noi avessimo indicato persone di grande competenza (come un collega del Sole/24Ore che noi personalmente non conosciamo nemmeno e che era stato proposto da Franco Abruzzo).
Sapete cosa stanno combinando quelli che ci hanno accusato di Alto Tradimento per non essere entrati in quest’alleanza? Hanno fatto un passaparola tra i loro amici fidati perché scrivessero a Yahoo!, il server del nostro e-group, e-mail di protesta con l’accusa di spamming e l’invito a chiudere d’ufficio Quarto Potere e-group. Metodi dubbi soprattutto quando a utilizzarli sono i giornalisti, gente che dovrebbe difendere la libertà d’espressione. Ci domandiamo: “Ma come si fa ad arrivare a tanto?”
Vi assicuriamo che noi non faremo come loro. Noi vogliamo cambiare i metodi di lotta sindacale. Certo risponderemo alle accuse infondate e agli insulti, ma applicheremo per il resto il principio caro a Socrate secondo cui: “Gli errori e les correttezze dei nostri avversari non giustificano i nostri errori e le nostre scorrettezze”. Vi chiediamo, infine, un piccolo aiuto, se volete che questo e-group continui così com’è, libero, aperto e ospitale con tutte le voci e con tutte le opinioni, inviate una mail di solidarietà a: inpgi.opposizione@ email.it
Quarto Potere/Senza Bavaglio
15 ottobre 2003
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