Alan Friedman e la battuta sessista su Melania Trump: Rai immobile

Speciale per Senza Bavaglio
Andrea Montanari
Milano, 21 gennaio 2021

Il rispetto della figura femminile è tornata d’attualità in questi giorni in seguito a un episodio disdicevole occorso durante un programma Rai, la tv di Stato, in concomitanza con il passaggio di consegne tra il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il nuovo inquilino della Casa Bianca, Joe Biden.

Nella mattina di mercoledì 20, giorno dell’insediamento di Biden a 46° presidente, negli studi di “Uno Mattina” tra gli ospiti del programma condotto da Monica Giandotti e Marco Frittella a un certo punto, durante il suo intervento, il giornalista americano Alan Friedman nel commentare l’addio dell’esponente del partito Repubblicano si è lasciato sfuggire una riflessione: “Trump si mette in aereo con la sua escort… ehm… sua moglie e vanno a Mar-a-Lago, in Florida”.

Il giornalista americano Alan Friedman e il tweet di scuse

Una frase contenente un’offesa dura, senza senso, inutile e volgare nei confronti di Melania Trump la cui unica “colpa”, in questo caso è di essere la consorte di Donald, la fresca ex first lady.

Il riferimento al ruolo di “escort” ha lasciato sconcertati i presenti in studio e, immaginiamo i telespettatori. Al punto che sui social si è scatenata una vera e propria bagarre – finita sui siti online – per i commenti e pareri degli utenti della Rete. Polemiche alla quali hanno fatto seguito le scuse del giornalista americano, invitato nella giornata di giovedì 21 alla trasmissione “L’aria che tira” di La7, la presa di posizione dei due conduttori del programma di intrattenimento mattutino e della rete di riferimento, Rai1. Al punto che il direttore dell’emittente sarà ascoltato in Commissione di vigilanza nella giornata di martedì 26 gennaio.

Ma a parte queste posizioni e le parole del membro del Cda Rai, Rita Borioni – “Questo è bieco sessismo. Lo trovo disgustoso” – e del capogruppo in commissione di Vigilanza Rai, Valeria Fedeli – “C’è un dovere alla serietà, al rispetto e alla responsabilità che va esercitato sempre. Le risatine dei conduttori presenti in studio hanno rappresentato un’ulteriore offesa non solo alla signora Trump, ma anche a tutti i telespettatori e telespettatrici, non solo donne. Se la direzione di Rai1 pensa che sia sufficiente una nota, evidentemente non ha chiara la gravità dell’episodio. Per restituire dignità e autorevolezza all’informazione targata Rai servono scelte concrete, provvedimenti precisi” -, non si sono alzate altre voci.

Peccato che Friedman sia un giornalista, seppur americano, ma pure sempre parte di una categoria professionale che risponde a chiare e definite regole di deontologia professionale, oltre che di senso civile e di rispetto delle persone.

Friedman, nonostante il fatto che non sia iscritto all’Ordine dei giornalisti italiani – è cittadino Usa -, conosce molto bene il nostro Paese, per averci lavorato a lungo, dapprima come corrispondente del Financial Times e per avere ideato e condotto diversi programmi televisivi sul nostro mercato, oltre a essere stato tra i promotori del canale Rainews24 e pure di SkyTg24.

Quindi il collega americano conosce molto bene le Carte deontologiche che contraddistinguono la nostra categoria, il nostro lavoro e il nostro Ordine.

E se le scuse non bastano, perché l’offesa è stata forte, va detto che anche la Rai dovrebbe prendere una posizione assai più netta di quelle poche righe. La tv di Stato che dovrebbe rappresentare il servizio pubblico deve garantire il rispetto di leggi, norme e codici da parte dei suoi professionisti e dei suoi ospiti.

Il rispetto delle persone deve essere il mantra di chi fa il nostro mestiere. Un conto è avere ed esprimere opinioni, anche forti e controcorrente, un altro è superare il limite e utilizzare termini offensivi. Soprattutto alla luce del fatto che la discriminazione sessuale è uno dei problemi storici del mondo dell’informazione che periodicamente torna sotto i riflettori per mancanza di rispetto, utilizzo di vocaboli, frasi ed espressioni inappropriate.

Bisogna stigmatizzare questi comportamenti e ricordare a tutti che le regole esistono per essere rispettate. In caso contrario vanno fatte rispettare. Per questo la Rai dovrebbe battere un colpo.

Andrea Montanari
@ilmontanari

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