La spettacolarizzazione delle violenze sessuali non sarà più tollerata dall’Ordine

Il Consiglio nazionale dell’Ordinedei giornalisti approva nuovo articolo Testo Unico deontologia

Speciale per Senza Bavaglio
Alessandra Fava e Tamara Ferrari
Roma, 26 novembre 2020

Speriamo di non vedere nuovamente titoli o espressioni come ‘L’amava tanto ma l’ha uccisa”, “Il Gigante buono” a proposito dell’autore di un ennesimo femminicidio oppure il “girava in minigonna per questo è stata uccisa”. Insomma nel segno di una maggior attenzione al linguaggio, al rispetto delle vittime e anche dei loro parenti nasce un nuovo articolo del Testo Unico dei doveri del giornalista varato nel 2016, il 5 bis:

Art. 5 – bis
Rispetto delle differenze di genere

Nei casi di femminicidio, violenza, molestie, discriminazioni e fatti di cronaca, che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale, il giornalista:

1. presta attenzione a evitare stereotipi di genere, espressioni e immagini lesive della dignità della persona;

2. si attiene a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole. Si attiene all’essenzialità della notizia e alla continenza. Presta attenzione a non alimentare la spettacolarizzazione della violenza. Non usa espressioni, termini e immagini che sminuiscano la gravità del fatto commesso;

3. assicura, valutato l’interesse pubblico alla notizia, una narrazione rispettosa anche dei familiari delle persone coinvolte.

Il 5 bis è stato votato all’unanimità nella seduta del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti del 19 novembre presieduto da Carlo Verna. L’articolo nasce dal lavoro di diversi mesi della Commissione Pari Opportunità del Consiglio medesimo, presieduta Paola Dalle Molle e costituita da Elisabetta Cosci, Nadia Monetti, Elide Giordani, Luisella Seveso, Tamara Ferrari, Giampaolo Boetti, Lucio Bussi e Alessandra Fava.

“La votazione di queste innovazioni di fondamentale importanza è anche un prodromo alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che del 25 novembre – sottolinea il presidente del Cnog, Carlo Verna – Un fiore all’occhiello di tutti noi e ringrazio la commissione pari opportunità e Paola Dalle Molle che l’ha presieduta con grande impegno e competenza, è costituito dalle specifiche previsioni per il ‘Rispetto delle differenze di genere”.

Anche se alcune cose erano evincibili dai principi generali del nostro testo deontologico, le puntualizzazioni fatte rendono ancora più chiare le prescrizioni irrinunciabili di un linguaggio rispettoso che eviti gli stereotipi di genere, e costituiscono un contributo di civiltà che il mondo del giornalismo italiano ha voluto dare in un tempo storico molto triste per il perpetuarsi inaccettabile e sempre ingiustificabile delle violenze sulle donne”.

“E’ un passo storico e il frutto di un grande lavoro di squadra – ha detto Paola Dalle Molle – La Cpo ha deciso di scegliere il titolo “Rispetto delle differenze di genere". Con questo nuovo articolo vogliamo porre l’accento sulla gravità dei comportamenti scorretti che sono purtroppo ancora troppo diffusi”.

L’articolo 5 bis invita dunque a usare “un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole”, ad “attenersi all’essenzialità della notizia e alla continenza” e ad evitare ogni tipo di spettacolarizzazione della violenza. Il nuovo articolo 5 bis sarà operativo dal 1 gennaio 2021.

La Cpo a luglio aveva presentato anche il primo corso di formazione professionale ideato e realizzato dal Cnog intitolato “Violenza contro le donne: le regole dell’informazione”, che consigliamo a tutti i colleghi e colleghe.

Alessandra Fava e Tamara Ferrari
Consigliere nazionali Ordine dei giornalisti per SB

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