Luca Cifoni, Jacopo Orsini, Diodato PironeMilano, 8 febbraio 2020Questa lettera è stata mandata dai firmatari,
giornalisti del servizio Economia del Messaggero,
ai loro colleghi di Redazione.Mentre a partire dagli anni Novanta il Paese si è fatto carico di impegnative riforme delle pensioni, ampiamente e a volte entusiasticamente illustrate dai media, i giornalisti italiani sono vissuti nell’illusione di poter applicare a sé stessi regole diverse e ben più generose. A fronte di contributi più bassi di diversi punti di quelli versati per la generalità dei lavoratori, la nostra pensione veniva calcolata con un sistema retributivo che comprendeva tra l’altro la mitica aliquota di rendimento del 2,66% (invece del 2% applicato dall’Inps: vuol dire che con carriere di almeno 38 anni – per la prima fascia di retribuzione pensionabile – viene garantito un assegno superiore al 100 per cento dello stipendio). Inoltre, al di là dei casi di crisi aziendali, restava la possibilità di accedere alla pensione ben prima dell’età della vecchiaia, anche con meno di 35 anni di contributi.Il deterioramento del rapporto tra contributi e spesa pensionistica è evidente almeno dalla metà degli anni Duemila, nonostante l’aumento degli iscritti legato tra l’altro all’ingresso di pubblicisti e dipendenti della PA. La dirompente crisi dell’editoria e le varie ondate di prepensionamenti hanno solo accentuato e accelerato una tendenza già in atto. A parte il graduale aumento dell’aliquota contributiva IVS (comunque al 28 per cento fino al 2005 e al 29 fino a tutto il 2011, a fronte del 33 dell’Inps) le varie riforme approvate prima di quella del 2016 del non hanno sostanzialmente intaccato il quadro. E l’assetto attuale, per quanto vicino a quello della previdenza pubblica, non cancella gli effetti dell’età delle vacche grasse, cristallizzati per molto tempo a venire nei trattamenti già erogati e nei cosiddetti diritti acquisiti di chi ancora lavora, per le quote relative ad anni precedenti.
L’ingresso dei comunicatori non ci può salvare
Siamo così arrivati al presente: nel 2019 gli incassi contributivi pari a 390 milioni hanno dovuto far fronte a una spesa per prestazioni che ne vale 559; il saldo negativo quindi è di ben 169 milioni. In questa situazione non esistono scorciatoie o soluzioni miracolose: non lo era la fittizia valorizzazione degli immobili e non lo è nemmeno l’invocato allargamento della platea ai comunicatori. Intanto per l’ovvia considerazione che se pure l’operazione andasse in porto, tra non molto tempo ci sarebbero da pagare anche le loro pensioni. Ma va anche osservato che al momento questa misura risulta scritta sull’acqua. La norma contenuta nella legge 58/2019 rimanda infatti (senza peraltro mai nominare i comunicatori) a regolamenti da emanare in futuro, atti che per inciso potranno essere direttamente o indirettamente impugnati al Tar o disapplicati dal giudice ordinario qualora siano in ballo diritti soggettivi. Nel 2000 quando i pubblicisti furono fatti confluire nell’Inpgi venne lasciata loro la possibilità di optare per la permanenza nell’Inps; e nel 1994, al momento della privatizzazione dell’Inpgi, agli allora iscritti fu data la facoltà di uscire per transitare nell’assicurazione generale obbligatoria. È difficile immaginare che nel testo del regolamento, se e quando arriverà, ci possa essere una disparità di trattamento e quindi verosimilmente la stessa chance sarà riconosciuta ai comunicatori, molti dei quali sono tutt’altro che entusiasti dell’idea di cambiare ente previdenziale.
Luca Cifoni, Jacopo Orsini, Diodato Pirone
Redattori del Messaggero
ECCO I CANDIDATI DELLA LISTA
SOS INPGI – GARANZIA PUBBLICA PER LE PENSIONI
VOTA IN BLOCCO TUTTI I NOSTRI CANDIDATI
Questa è la squadra dei nostri candidati, sostenuti in Lombardia da Senza Bavaglio, Unità Sindacale-Mil e Movimento liberi giornalisti e, a livello nazionale, da Informazione@futuro, Comitato “Diritto ex fissa” e un’alleanza formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni attuali e future.
SCHEDA ANGOLO VERDE
Per il Comitato Amministratore della Gestione Separata Inpgi:
8 – FERRARI Tamara (Lombardia)
12 – NOVELLI Daniela (Lazio)
15 – TANCREDI Valeria (Emilia Romagna)
SCHEDA ANGOLO GIALLO
Per il Collegio Sindacale della Gestione Separata Inpgi:
5 – GALLIZZI Stefano (Lombardia)
9 – PASTERIS Vittorio (Toscana)
SCHEDA CON ANGOLO MARRONE
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Lombardia
Max 8 preferenze
3 BERTANI Davide – Lombardia Notizie
6 BONI Valerio – Freelance ex Mondadori
7 BORZI Nicola Alessio – Freelance giornalista investigativo
11 FUMAGALLI Maria Ancilla – Ufficio stampa Comune di Brugherio
13 LIBELLI Marco – Il Sole 24 Ore
15 MONTANARI Andrea – Mf – Milano Finanza
16 PATARGA Alan Patrizio – TgCom24, NewsMediaset
20 STIGLIANO Daniela Aurelia detta Daniela – Oggi, Rcs Mediagroup
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Lazio
Max 7 preferenze
1 – ALTIERI Francesca – Tg3
11 – FANTAUZZI Cistiano – AdnKronos
14 – MANTOVANI Alessandro – Il Fatto Quotidiano
15 – MAURIZIO Pier Angelo – Videonews Mediaset
19 – POLIDORI Elena G. – Quotidiano Nazionale
21 – RONDINELLI Giancarla – RaiUno
25 – TROMBIN Paolo – Tg5
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Campania
Dai una sola preferenza
4 – PIROZZI Alfonso – ANSA
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Sicilia
Max 2 preferenze
ALEPPO Orazio Maria – RAI
CICERO Alberto – La Sicilia
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Toscana
Max 2 preferenze
3 – MANZOTTI Michele – La Nazione
6 – ZAMBELLI Lucia – Regione Toscana
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Veneto
Dai una sola preferenza
2 -DE ROSSI Roberta – La Nuova Venezia
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SCHEDA CON ANGOLO ROSSO
Max 7 preferenze
INPGI 1 Pensionati – lista nazionale
1 ALBERIZZI Massimo (Lombardia)
3 BARTOLONI Romano (Lazio)
16 GALLIZZI Giuseppe (Lombardia)
20 MAURO Silvia (Lazio)
25 SBARDELLA Marina (Lazio)
26 SINIGAGLIA Donato (Veneto)
28 VILLOTTA Pietro (Friuli Venezia Giulia)
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SCHEDA CON ANGOLO BLU
Max 4 preferenze
INPGI 1 Collegio dei Sindaci – lista nazionale
1 ABRUZZO Francesco detto Franco (Lombardia)
9 FRANZ Pierluigi (Lazio)
11 RONSISVALLE Luigi (Sicilia)
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QUANDO, COME E DOVE SI VOTA
Le elezioni per il rinnovo degli Organi Collegiali dell’Inpgi – Gestione principale e Gestione separata – si terranno nel mese di febbraio 2020. Si vota da casa via computer dalle ore 8.00 di lunedì 10 febbraio alle ore 22.00 di mercoledì 12 febbraio.Oppure si può votare presso il proprio seggio di appartenenza dalle 10:00 alle 20:00 di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.
Questo il calendario:
- Voto telematico– gli iscritti potranno votare per via telematica senza interruzione dalle ore 8:00 di lunedì 10 febbraio 2020 alle ore 22:00 di mercoledì 12 febbraio 2020 (ora italiana). I colleghi potranno votare utilizzando il proprio codice iscritto, la password personale e un codice PIN, generato in tempo reale al momento dell’accesso e recapitato via SMS sulla propria utenza telefonica mobile, tramite il sito web dell’Istituto (www.inpgi.it). Ogni iscritto potrà votare on line in pochi minuti, utilizzando un PC, uno smartphone, un tablet o ogni altro device collegato a internet, seguendo un semplice e veloce percorso guidato.
- Voto al seggio– chi preferirà esprimere il proprio voto presso il seggio elettorale della Circoscrizione di appartenenza potrà recarsi personalmente presso i seggi elettorali istituiti presso gli Uffici di corrispondenza regionali, che resteranno aperti dalle 10:00 alle 20:00 delle giornate di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.
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