Speciale per Senza Bavaglio
Sabina Mantovani
Milano, 14 febbraio (San Valentino) 2018
Mia nonna mi diceva quando mi vedeva confusa o stranita: hai perso la Trebisonda! Servirebbe anche alla FNSI qualcuno che la richiamasse a ritrovare sé stessa.
Il Sindacato è immerso in una lunga notte che sembra soffocare la speranza di una nuova alba. Rammentiamo a noi stessi che la mission del sindacato è essere rappresentativo sia dei lavoratori che dei pensionati.
Non essere in contrapposizione. Aiutare non affossare!
Accogliere istanze anche non condivise, farle proprie in una dialettica che deve avere come unico faro la tutela di chi è più debole. Invece tutto ciò non accade più.
E ogni volta che si presenta l’occasione, il Sindacato compie sempre ulteriori passi per inabissarsi in una notte sempre più cupa.
Il caso che questa volta ci occupa, riguarda la condanna alle spese di lite (peraltro, veramente punitiva) di alcuni colleghi che hanno impugnato davanti al Tribunale di Roma gli Accordi modificativi del Contratto Collettivo del Lavoro Giornalistico.
Il Giudice, senza peraltro entrare nel merito, ha ritenuto che i giornalisti che avevano impugnato il contratto, non erano legittimati a farlo, in quanto non iscritti alla FNSI.
Una sentenza pilatesca, che ha portato però come spiacevole strascico la condanna al pagamento delle spese di lite.
Ora, è necessario puntualizzare che in un diverso giudizio davanti al Tribunale di Milano, alcuni giornalisti avevano vinto contro il sindacato che, conseguentemente, era stato condannato al pagamento delle spese legali.
I giornalisti vittoriosi però non hanno chiesto il pagamento di quanto era loro dovuto dalla FNSI, e questo non per bontà ma per rispetto. Rispetto per quello che il Sindacato aveva rappresentato (e forse ancora rappresenta) per loro.
Rispetto anche delle singole contrapposizioni, delle liti, delle divergenze, ma ancora convinti che si fosse sempre nella stessa casa, che si remasse nella stessa direzione.
Invece la FNSI ha chiesto il pagamento delle spese di lite, notificando anche un precetto ai singoli giornalisti (questo chiaramente ha comportato di dover pagare ancora di più).
Anche la richiesta di pagare in modo rateale, non è stata accolta: vogliamo tutto e subito.
Nessun rispetto, neppure del motivo stesso per cui il sindacato esiste: proteggere non distruggere!
Non vedo un ritorno della luce: solo un lento e inesorabile affondare nel buio più nero senza ritorno.
Sabina Mantovani
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