L’uno studioso e critico, l’altro sempre a proteggere il potere

Ferri e Franz: due sindaci uscenti a confronto. Mamma mia che differenza

di Pino Nicotri

 

Pierluigi Roesler Franz
Ho già fatto notare in un intervento precedente perché Enrico Ferri non è credibile come candidato capace di contribuire a raddrizzare la barca pericolosamente sbandata dell’Inpgi. Non sono credibili neppure gli altri candidati – quale che sia la loro “parrocchia” sindacale – che come lui sono da anni con un piede nella FNSI e l’altro nell’INPGI, ma ho spiegato perché Ferri purtroppo è meno credibile degli altri: al congresso nazionale della FNSI di Castellaneta Marina ha paragonato i giornalisti italiani agli extracomunitari, con la pretesa di equiparare quelli a questi cominciando intanto dagli scatti di anzianità, che non a caso Ferri voleva abolire.

 

 

Ma c’è dell’altro. Tralasciamo l’amicizia stretta tra Ferri e Andrea Camporese, entrambi padovani, che mi dicono arrivi a ospitare in tenute del primo il matrimonio del secondo. Non so se sia vero e francamente non mi interessa, interessa solo gli amanti del gossip. Il problema è che il collega Camporese è da otto anni al vertice del nostri Istituto, anni che purtroppo hanno visto il progressivo suo accartocciarsi, fino a dovere registrare passivi di bilancio decisamente allarmanti, la riduzione dei piccoli prestiti ai colleghi e addirittura la fine delle erogazioni dei mutui immobiliari, una delle cose per merito delle quali aveva e ha senso che l’Inpgi esista. E in questi otto anni dov’era Ferri? Qualcuno ha sentito qualche sua critica nei confronti della gestione Camporese?


Ferri è sindaco dell’Inpgi esattamente come lo è Pierluigi Roesler Franz. Ma Franz si fa in quattro per mostrare lati buoni e lati non buoni della gestione in corso e rendere pubblici anche fatti poco chiari, forse scandalosi, come alcuni sperperi di quattrini indicati di recente. Vedi per esempio il suo recentissimo esposto in Procura, all’ Anac e alla Corte dei Conti sul contratto di affitto per il palazzo di 11 piani di proprietà dell’Inpgi dato in gestione all’immobiliarista Scarpellini. E vedi la denuncia di come il 20 novembre 2014 sia stato trionfalmente annunciata l’entrata in vigore entro pochi giorni di Mondo Inpgi, il nuovo Portale della Comunicazione dell’Istituto e di come da allora siano trascorsi ben quindici mesi senza che del Portale si sentisse anche solo un vagito.

 

Enrico Ferri
Franz è sempre molto puntuale a diffondere ricorsi giudiziari, sentenze della Consulta, della Cassazione e degli organi della Comunità Europea nonché testi di leggi e loro modifiche che hanno a che vedere nel bene e nel male con la nostra professione, con i nostri diritti e con le competenze dell’Inpgi.


Franz si fa in quattro
, Ferri invece tace. E chi tace acconsente, come dice il proverbio. Ma allora che ci sta a fare Ferri tra i sindaci? Chi s’è limitato a cantare per anni la canzoncina “Tutto va ben, madama la marchesa”, come può dare garanzie di far meglio della marchesa nel caso ne prenda il posto o un posticino a lato come vice marchesa?


I culi di pietra zavorrano
la nave Inpgi. E il loro peso non contribuisce certo a farla galleggiare meglio. Neppure a farla uscire più in fretta dalle secche, dal pericolo degli scogli e dalle brutte tempeste.


Tra qualche giorno
la terza e ultima puntata sulla inadeguatezza del collega Ferri&C, puntata che riguarderà anche i suoi sodali veneti amanti della omissione/falsificazione della realtà in tema di candidature elettorali.

Pino Nicotri

 

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