Contro lo sfascio dell’INPGI reagiamo con una ventata di pulizia
di Beppe Pietrobelli
Che all’Inpgi serva una sana ventata di pulizia mi pare evidente dopo il rinvio a giudizio per truffa e corruzione del presidente Andrea Camporese. Tutti sappiamo che si è chiusa solo la prima fase dell’inchiesta e che il processo dovrà stabilire se vi siano le responsabilità individuali contestate e il danno pari a oltre 7 milioni e mezzo di euro (quantificato dalla Procura) per le casse del nostro Istituto di Previdenza. Comunque vada a finire, è una bruttissima storia, in cui spicca l’assenza dell’Istituto che non si è costituito parte civile nel procedimento, a tutela dei nostri soldi e anche della nostra onorabilità. Lo farà in futuro? Sarà comunque sempre troppo tardi. E per decenza Camporese avrebbe dovuto dimettersi già da un pezzo.
Sono Giuseppe (Beppe) Pietrobelli. Per chi non mi conosce, lavoro da 35 anni al “Gazzettino”. Sono candidato nella Circoscrizione 04 Veneto per il nuovo Consiglio Generale dell’Inpgi (INPGI 1, Candidati attivi) , accogliendo la proposta della lista “Piazza Pulita all’Inpgi” in cui si riconoscono anche Roberta De Rossi (“La Nuova Venezia”). e Valentino Pesci (per i pensionati). Ho accettato di buon grado riflettendo proprio sul caso Camporese e su quell’impasto di amicizie, cordate, cointeressenze che da troppo tempo avviluppa anche il Sindacato. E’ ora di finirla con i professionisti delle rappresentanze, alcuni dei quali sono già scesi in campo negli ultimi due giorni per assolvere preventivamente il presidente-imputato.
Parlo con tanti colleghi preoccupati per il proprio futuro occupazionale e previdenziale, ma disillusi sulla possibilità di fare qualcosa e di incidere sui meccanismi che condizionano il nostro lavoro e le nostre sicurezze. La mia candidatura nasce da qui. Ma il caso-Camporese non può oscurare i problemi strutturali e congiunturali dell’Inpgi, anche se è da una bella piazza pulita che si deve partire.
L’elenco dei problemi è purtroppo facile:
– Istituto sull’orlo del collasso, nonostante l’approvazione parziale della riforma;
– perdita di posti di lavoro del sistema giornalistico che riduce le entrate contributive;
– aumento massiccio delle erogazioni, con il rapporto tra iscritti attivi e pensionati sceso in cinque anni da 2,88 a 1,91;
– sprechi di gestione (stipendio del Presidente che viaggia attorno ai 300 mila euro annui, un milione 100 mila euro per compensi degli organi collegiali e del collegio sindacale, rimborsi spese per 370 mila euro);
– rischio reale di finire nel grande contenitore Inps;
– permanenza di uno sfruttamento del lavoro da parte degli editori che impone criteri più efficaci di ispezione, per recuperare le evasioni contributive;
– necessità di revisione del patrimonio immobiliare, al fine di una sua maggiore redditività;
– gestione perlomeno opaca di alcune operazioni finanziarie, tipo quella che ha portato Camporese a processo;
– mancate tutele dei giornalisti autonomi (welfare, fondo di solidarietà, pensione dignitosa);
– squilibri tra pensioni e riserve, come denunciato dalla Corte dei Conti.
Nessuno salverà l’Inpgi da solo, nè con facili ricette elettoralistiche. Ma vi assicuro che mi impegnerò a dar corso a un metodo di trasparenza (anche comunicativa) con alcuni punti-guida: salvaguardare le nostre pensioni presenti e future (anche da appetiti di governo o di Stato), garantire gli ammortizzatori sociali (a tutela dei giornalisti, non degli editori), colpire il lavoro nero, attuare un piano di risparmio e razionalizzazione della gestione dell’Istituto, valorizzazione del patrimonio immobiliare.
Per questo andate a votare a Venezia, San Polo calle Pezzana 2162, sabato 27 e domenica 28 febbraio dalle ore 10 alle ore 20 o fatelo con il vostro computer nelle giornate di lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 febbraio dalle ore 8 alle ore 22.
La procedura web richiede un po’ di pazienza.
Ecco come accedere alla password per il voto web
NESSUNO PUO’ PERMETTERSI DI DORMIRE
Giuseppe (Beppe) Pietrobelli
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