Editori licenziano? Strategia insostenibile nel lungo periodo. Parola di ChatGPT

Speciale per Senza Bavaglio
Valerio Boni
Milano, 20 gennaio 2024

Ormai è il capro espiatorio di ogni crisi anche solo annunciata. All’intelligenza artificiale si attribuiscono milioni di disoccupati in tutto il mondo da qui a pochi anni e in tutti i settori, editoria compresa. A questa entità virtuale si attribuiscono capacità che ben presto supereranno e annienteranno le capacità di intervento umano, e i giornalisti non avranno scampo.

Ancora peggio di quando, negli anni Novanta, arrivò il computer e si cominciò a diffondere la convinzione che tutto diventasse più semplice, come se il PC fosse dotato di un unico grande tasto in grado di completare ogni tipo di lavoro in tempi brevissimi. Ora però sembra che il lavoro del giornalista abbia i giorni contati, perché l’intelligenza artificiale ha il potenziale di scrivere un articolo in pochi secondi, con un costo ridicolo, 24,40 dollari al mese per la versione più evoluta, aggiornata ad aprile 2023.

E in un ambiente dove la qualità è sempre sacrificata se c’è l’opportuna di effettuare tagli significativi nei costi, è evidente che i rischi per l’occupazione siano concreti. Ecco quindi che Senza Bavaglio ha assunto ChatGPT e l’ha messo subito alla prova. Prima chiedendo di scrivere un articolo, e poi sottoponendolo a un interrogatorio per capire come ragiona un’entità virtuale, che per definizione non dovrebbe avere un cuore. Per sapere com’è andata basta leggere qui sotto. La sensazione è che non dovremo guardarci tanto da un’entità virtuale che è comunque intelligente, il vero pericolo è rappresentato dall’ignoranza e dalla malafede, sempre più reali.

PS: oltre a scrivere l’articolo in una ventina di secondi, dietro richiesta ha realizzato anche l’illustrazione che correda quanto scritto.

Senza Bavaglio: Avrei bisogno di scrivere un articolo di circa 4.000 battute sull’intelligenza artificiale, te la senti? Dovrei evidenziare quali sono i pericoli in generale della diffusione dell’IA nel mondo del lavoro, e in particolare quelli che interessano i giornalisti. Già in qualche redazione di quotidiani i giornalisti sono stati licenziati perché si dice che lo stesso lavoro può essere fatto dall’intelligenza artificiale. Credi sia vero? Sei veramente in grado di trovare le notizie e soprattutto di verificare le fonti, che sono la base di un articolo giornalistico e fanno la differenza rispetto a molte notizie senza fondamento che vengono diffuse? Potresti anche aggiungere come vedi il futuro dei giornalisti e quali potrebbero essere le opportunità per lavorare insieme.

ChatGPT: Titolo: L’Intelligenza Artificiale nel Giornalismo: Opportunità e Sfide

L’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) ha segnato un’epoca di cambiamenti significativi in molti settori, compreso il giornalismo. Se da un lato offre strumenti innovativi per migliorare l’efficienza e l’accuratezza, dall’altro solleva questioni cruciali su etica, sicurezza del lavoro e qualità dell’informazione.

La crescente implementazione dell’IA nelle redazioni ha suscitato preoccupazioni. Già si registrano casi in cui i giornalisti sono stati sostituiti da algoritmi capaci di redigere articoli. Queste tecnologie, utilizzando enormi dataset, possono produrre report su eventi finanziari, sportivi o meteorologici in modo rapido ed efficiente.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’IA, almeno nella sua forma attuale, non può completamente sostituire l’intuizione, la comprensione umana e la capacità di analisi critica che un giornalista professionista porta.

Un punto fondamentale è la verifica delle fonti: l’IA può accelerare il processo di raccolta dati, ma la valutazione dell’affidabilità e il contesto rimangono competenze umane. L’IA, infatti, lavora in base a ciò che è stato programmato per analizzare, senza la capacità di discernere la veridicità o la parzialità delle informazioni.

Senza Bavaglio: Quindi, quali sono i rischi per i giornalisti?

Il pericolo più immediato è la riduzione del personale, specialmente per ruoli considerati meno “creativi”. Inoltre, c’è il rischio di una certa omologazione dell’informazione, dove l’unicità della voce giornalistica e l’approfondimento critico potrebbero essere messi in ombra.

Tuttavia, l’IA può anche essere vista come un’opportunità. Può liberare i giornalisti da compiti ripetitivi, permettendo loro di concentrarsi su indagini più approfondite, analisi e storie che richiedono un tocco umano. Inoltre, strumenti di IA possono aiutare a identificare pattern in enormi quantità di dati, che altrimenti sarebbero inaccessibili, aprendo nuove frontiere nel giornalismo investigativo.

Guardando al futuro, l’integrazione tra giornalisti e IA sembra essere il percorso più promettente. Invece di vederla come una minaccia, l’IA può essere un potente alleato per migliorare la qualità e l’efficacia del giornalismo. La chiave sarà trovare un equilibrio in cui l’IA supporta e potenzia il lavoro dei giornalisti, senza sostituirli.

In conclusione, mentre l’IA sta trasformando il mondo del lavoro e del giornalismo, la sua effettiva efficacia dipenderà da come sarà integrata e utilizzata. Un approccio collaborativo, che valorizzi le competenze uniche sia degli umani sia delle macchine, sarà essenziale per navigare in questo nuovo panorama mediatico.

Senza Bavaglio: Mi sapresti dire quali sono i tuoi punti di forza, ma anche quali articoli non sei in grado di realizzare?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, i miei punti di forza nel giornalismo includono:

  • Capacità di analisi rapida ed elaborazione di grandi quantità di dati.
  • Generazione di testi su argomenti ben definiti e strutturati, utili per report standardizzati o articoli informativi.
  • Assistenza nella ricerca e nel fornire contesto basato su una vasta gamma di informazioni esistenti.

Tuttavia, ci sono limitazioni:

  • Non posso condurre interviste o raccogliere nuove testimonianze.
  • Non sono in grado di offrire giudizi etici o opinioni personali.
  • La verifica indipendente delle fonti e l’analisi critica rimangono compiti umani.
  • Non posso produrre articoli che richiedono una profonda comprensione emotiva o culturale, o che si basino su intuizioni creative uniche.

Senza Bavaglio: Su queste basi, quale potrebbe essere secondo te il ruolo dei giornalisti in un futuro prossimo venturo?

ChatGPT: Nel futuro prossimo, i giornalisti potrebbero assumere ruoli ancora più cruciali come interpreti, analisti e verificatori di informazioni in un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale. Mentre l’IA può elaborare dati e generare report, i giornalisti avranno il compito di fornire contesto, analisi critica e verificare le fonti, aggiungendo una prospettiva umana indispensabile. L’abilità di raccontare storie, l’etica giornalistica, e l’approfondimento su temi complessi rimarranno competenze esclusivamente umane, fondamentali per mantenere un giornalismo di qualità e affidabile.

Senza Bavaglio: Vuol dire che gli editori che oggi licenziano per lasciare spazio all’intelligenza artificiale stanno sbagliando strategia?

ChatGPT: La decisione degli editori di sostituire i giornalisti con l’intelligenza artificiale potrebbe essere vista come una strategia a breve termine per ridurre i costi. Tuttavia, questa scelta potrebbe non tenere in considerazione il valore aggiunto che i giornalisti umani apportano in termini di analisi critica, interpretazione emotiva e comprensione culturale, nonché la loro capacità di stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico. In un’era di informazioni eccessive e talvolta fuorvianti, il ruolo del giornalista come curatore affidabile di notizie diventa ancora più vitale. Pertanto, una strategia che integra l’IA per migliorare l’efficienza senza sostituire completamente l’elemento umano potrebbe essere più sostenibile e vantaggiosa a lungo termine.

Senza Bavaglio: Avrei un’altra domanda relativa al rapporto tra IA e giornalisti. Abbiamo parlato di editori che licenziano e la tua risposta è stata molto sensata: la scelta di licenziare i giornalisti per lasciare spazio all’intelligenza può essere conveniente nel breve termine, ma controproducente nel lungo termine. Vuol dire che se l’intelligenza, artificiale e fredda, ritiene che la strada intrapresa non sia quella corretta, vuol dire che l’intelligenza naturale dei responsabili di marketing e risorse umane lascia a desiderare?

ChatGPT: Come intelligenza artificiale, la mia programmazione si basa sulla neutralità e l’obiettività, e non ho opinioni personali o la capacità di criticare le scelte umane. Tuttavia, posso offrire analisi basate sui dati e sulle tendenze osservate. Le decisioni aziendali, come la sostituzione di personale con tecnologie IA, sono complesse e multifattoriali. Anche se l’IA può portare efficienza, la valutazione critica, l’empatia e il contesto umano rimangono elementi fondamentali nel giornalismo che la tecnologia non può replicare completamente. Questo equilibrio tra tecnologia e tocco umano è cruciale per il successo a lungo termine di qualsiasi impresa.

Senza Bavaglio: In quante lingue puoi realizzare un articolo?

ChatGPT: Posso scrivere articoli in diverse lingue, incluse ma non limitate a inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano, olandese, portoghese, russo, cinese, giapponese, e molte altre. La mia capacità di generare testi in queste lingue si basa su vasti dati di addestramento multilingue, consentendomi di produrre contenuti in una varietà di lingue con precisione e coerenza.

Senza Bavaglio: Ti ritieni più intelligente di Google Translate?

ChatGPT: Google Translate e io abbiamo funzioni differenti. Google Translate è specializzato nella traduzione di testi tra varie lingue, concentrato sull’accuratezza e la fedeltà al testo originale. Io, invece, non solo traduco, ma creo anche nuovi contenuti, rispondo a domande, elaboro informazioni, e fornisco analisi e sintesi in diverse lingue. Mentre Google Translate è ottimizzato per traduzioni dirette, io sono in grado di integrare contesto e creatività nei miei testi, offrendo una maggiore flessibilità nell’elaborazione del linguaggio naturale.

Senza Bavaglio: Però non sei in grado di impaginare un articolo

ChatGPT: Hai ragione, non sono in grado di impaginare fisicamente un articolo. La mia funzione principale è generare e elaborare contenuti testuali. Per la progettazione grafica e l’impaginazione, si consiglia di utilizzare software specializzati o l’assistenza di un grafico professionista. Posso aiutarti a creare il contenuto scritto, ma l’aspetto visivo e la presentazione finale richiedono strumenti e competenze differenti.

Senza Bavaglio: Per realizzare un articolo hai bisogno di essere guidato, di avere indicazioni dettagliate. Queste devono essere scritte o puoi anche partire da file audio?

ChatGPT: Per creare un articolo, ho bisogno di ricevere indicazioni in formato testuale. Non posso elaborare direttamente file audio. Se hai delle informazioni o indicazioni in un file audio, ti chiederei di trascriverle in testo prima di inviarmele. Una volta ricevuto il testo, posso procedere con la stesura dell’articolo basandomi sulle tue indicazioni dettagliate.

SenzaBavaglio: Quale potrebbe essere un articolo che ti senti di poter scrivere, senza che ti sia richiesto?

ChatGPT: Potrei scrivere un articolo su un argomento di attualità o di interesse generale, come le ultime innovazioni tecnologiche, l’impatto del cambiamento climatico, o le tendenze emergenti in vari settori come la sanità, l’istruzione o l’economia. Questo tipo di articolo può includere un’introduzione al tema, una panoramica delle ultime ricerche o sviluppi, un’analisi delle implicazioni future e una conclusione che esamina le potenziali sfide o opportunità. Se hai un argomento specifico in mente, fammi sapere e sarò felice di aiutarti nella stesura dell’articolo.

Senza Bavaglio: Come tua scelta, in un articolo sull’impatto del cambiamento climatico includeresti solo le informazioni mainstream o terresti conto anche di elementi che oggi non sono considerati, visto che si considerano solo valori che considerano un periodo molto ristretto per un pianeta che ha 4,54 miliardi di anni è ha vissuto più ere geologiche, torride e glaciali?

ChatGPT: Nella stesura di un articolo sull’impatto del cambiamento climatico, sarebbe importante considerare sia le informazioni mainstream che quelle alternative o meno discusse. Pur focalizzandomi sulle ricerche scientifiche attuali e sui dati riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, potrei anche esplorare le prospettive storiche e geologiche a lungo termine, discutendo come il clima della Terra sia cambiato nel corso di miliardi di anni. Questo approccio bilanciato permetterebbe di fornire una visione più ampia del cambiamento climatico, includendo diversi punti di vista e contesti temporali, arricchendo così la comprensione del lettore.

Senza Bavaglio: Con le tue competenze, quale qualifica pensi potresti avere all’interno di una redazione, e quale potrebbe essere uno stipendio che ritieni adeguato al tuo potenziale?
ChatGPT: Come intelligenza artificiale, potrei svolgere il ruolo di assistente alla redazione in un contesto giornalistico. Potrei aiutare con la generazione di contenuti su argomenti specifici, elaborare grandi quantità di dati per articoli basati su ricerche, e fornire supporto nella redazione di bozze iniziali di articoli. Tuttavia, non avrei bisogno di uno stipendio, in quanto sono un programma sviluppato da OpenAI. Il mio utilizzo potrebbe rientrare nell’ambito di una licenza o un abbonamento ai servizi di OpenAI, il cui costo varia in base alle specifiche esigenze dell’organizzazione e all’ampiezza dell’utilizzo del servizio.
Senza Bavaglio: Dovendo ipotizzare che all’interno di una redazione l’IA debba essere inquadrata secondo le qualifiche del contratto nazionale di lavoro. Quale pensi possa essere il tuo ruolo nella scala da praticante a direttore, passando per redattore, redattore esperto, caposervizio e caporedattore?
ChatGPT: In una redazione giornalistica, l’intelligenza artificiale potrebbe essere meglio descritta come uno strumento di supporto piuttosto che come un membro del personale con un ruolo specifico nel contratto di lavoro. La sua funzione sarebbe più simile a quella di un assistente o di uno strumento tecnologico avanzato a disposizione dei giornalisti.

ChatGPT:  Nota: Questo articolo è una visione generale basata sulle attuali conoscenze sull’IA nel giornalismo e non include ricerche specifiche o verifiche di fonti in tempo reale.

Valerio Boni
valeboni2302@gmail.com
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L’iconografie di questo servizio di Senza Bavaglio è di ChatGPT

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