Credere, obbedire, combattere: ridateci la Maglie simbolo del giornalismo italiota

Speciale per Senza Bavaglio e per Critica Liberale
Enzo Marzo
Roma, 8 febbraio 2019

Rivogliamo immediatamente Maria Giovanna Maglie in Tv e in un posto strategico per la propaganda politica. Noi siamo reazionari, siamo per questo “governo vintage”, che come tutti i governi vintage si dicono per “il cambiamento”. Basta non specificare la direzione del cambiamento. Il “governo vintage” fortemente è teso verso il passato remoto e remotissimo: e quindi coltiva con la stessa cura che serve per le piante bonsai la “cultura razzista e fascista” della buon’anima e recupera fior da fiore i più fedeli trasformisti servitori del potere. Qualunque potere, certo, secondo le stagioni.

Maria Giovanna Maglie

Dopo Freccero non può mancare Maglie. Ora fervente sovranista e salviniana. Ci regala una vera felicità, ci riporta alla gioventù, ai tempi passati, quando in Tv era in pieno fulgore l’epoca dei “giornalisti in quota”. Vigeva la fase craxiana e quindi Maglie era in quota socialista. E faceva con solerzia il suo lavoro di impiegata di via del Corso distaccata in Tv. Era solo un po’ spendacciona (150 milioni di note spese in un anno e mezzo, altro che Minzolini).

Oggi Bobo Craxi la difende (pur ammettendo che è «troppo reazionaria», e quindi – visti i tempi – facendole un complimento non da poco), ricordando che fu allontanata dalla Rai perché «fedele a Craxi». Altro complimento.

Se oggi Maglie trova alcuni minimi ostacoli (che speriamo saranno presto superati), i giornalisti italiani dovrebbero scendere in sciopero a suo favore: non si può non premiare una giornalista come Maglie, prototipo del giornalismo “fedele” al presidente del consiglio di turno, che quindi realizza non solo la vocazione d’ogni governo vintage ma anche il più alto ideale in salsa italica della professione giornalistica: “credere, obbedire, combattere” (sotto campagna elettorale).

Enzo Marzo

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