Maria Scaramuzzino
Lamezia Terme, 25 febbraio 2016
Il movimento “Giornalisti d’azione” e il gruppo “Senza Bavaglio”, insieme per ridare dignità alla professione del giornalista che, in Italia ed in Calabria soprattutto, viene continuamente svilita da chi esercita abusivamente questo mestiere.
Il neo movimento calabrese guidato dal giornalista Mario Tursi Prato e la realtà di “Senza Bavaglio” col suo leader nazionale Massimo Alberizzi si sono incontrati a Lamezia per dibattere e confrontarsi su tematiche salienti riguardanti l’ordine dei giornalisti, il sindacato, la gravissima situazione deficitaria dell’Inpgi.
“Noi siamo fuori dal coro, siamo contestatori – ha sottolineato Alberizzi che ha puntualizzato: Inpgi e Casagit non sono più organizzazioni come erano state pensate alla nascita. Di queste istituzioni si sono impadroniti i ‘poltronisti’, gente che occupa poltrone per qualche prebenda in più”. Il leader di “Senza Bavaglio” ha rimarcato: “Lamentiamo un certo degrado della professione un po’ in tutta Italia. Spesso si dimentica che il giornalista deve porre domande critiche, scomode, deve andare in profondità”. Alberizzi si è poi soffermato sul fenomeno delle intimidazioni che sta colpendo pesantemente anche i giornalisti. “Ci stanno togliendo la dignità. I giornali, in questo modo, diventano strumenti di lotta politica. Invece – ha evidenziato – devono essere nutrimento della democrazia, devono essere indipendenti”.
Il giornalista non ha mancato di ribadire che, comunque, sarebbe necessario un controllo di qualità non solo per i giornali ma soprattutto per le emittenti televisive e i siti web, un mondo cresciuto a ritmo esponenziale che effettivamente sembra una giungla senza regole. A proposito dell’equo compenso, Alberizzi ha auspicato che venga finalmente messo in pratica e vengano così stabilizzati i “Co.co.co.”.
Altra considerazione ‘Senza Bavaglio’ è stata quella in merito all’iscrizione all’Ordine: una regola che vige solo in Italia perché l’Ordine dei giornalisti esiste solo nel nostro Paese. “Nei paesi civili l’ordine dei giornalisti non c’è. Vorremmo una struttura snella ed efficiente, un’authority. Siamo per la trasparenza, per la pulizia di tutte le organizzazioni – ha detto il leader di “Senza Bavaglio” che sull’Inpgi ha asserito: “Non si sa che fine farà, certo è che devono aprire gli archivi, devono mostrarci le carte e dirci perché sono spariti 7 milioni di euro, spiegarci dove sono andati a finire questi soldi”. Sulla crisi dell’editoria, il giornalista ha affermato: “C’è tanta opacità. C’è anche da dire che la crisi è dovuta anche al fatto che i giornali spesso sono illeggibili e nessuno li compra”. Tursi Prato ha illustrato gli obiettivi di “Giornalisti d’azione”, il movimento che con i suoi esponenti si presenterà alle elezioni dell’anno prossimo, per il rinnovo degli organi direttivi dell’Ordine regionale dei giornalisti.
A rappresentare il movimento anche i giornalisti Francesco Montemurro, vicepresidente di Giornalisti d’azione e Gaetano Mazzarella, candidato alle elezioni per il rinnovo del direttivo Inpgi. “Abbiamo organizzato questo incontro con Senza Bavaglio – ha spiegato Tursi Prato – perché c’è necessità di confronto, di dialogo. Insieme vogliamo dar voce a chi guarda con rispetto a questa professione, nell’intento di superare il degrado in cui essa versa da tempo e per ridarle la dignità che merita. Col nostro movimento abbiamo già realizzato diverse iniziative e tante altre ne abbiamo in cantiere. Il lavoro che facciamo lo sottoponiamo quotidianamente ai nostri colleghi perché il voto che chiediamo non vuol essere una richiesta estemporanea ma frutto di un lungo percorso di radicamento sul territorio”. L’incontro è stato trasmesso in diretta tv streaming sul sito Giornalistidazione.it e su Senzabavaglio.info. La diretta è stata curata dalla “Component Produzioni Tv” di Marcello Le Piane.
Maria Scaramuzzino
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