- Inutile negarlo. Per Senza Bavaglio è andata male. In Lombardia abbiamo perso due delegati professionali al Congresso della FNSI. Abbiamo mantenuto un delegato collaboratore. A Roma abbiano perso il delegato collaboratore (non avevano presentato la lista) e preso un delegato professionale. Buona la prestazione in Emilia Romagna: abbiamo superato ostacoli ed eletto un delegato al Congresso. Al consiglio della Lombardia abbiamo perso un consigliere professionale e un proboviro e abbiano mantenuto l’unico consigliere collaboratore. A Milano siamo stati penalizzati anche dal gioco dei resti che ci ha tolto un delegato e un consigliere.
- I vincitori della tornata elettorale sono i sostenitori di questo contratto e quelli che hanno affossato l’Organismo di base dei Freelance. Insomma chi crede agli editori che sostengono di essere in crisi e quindi rottamano i contrattualizzati e che intende evitare che i freelance si gestiscano da soli perché “poveracci devono essere guidati”.
- Le percentuali dei votanti sono bassissime, segno del disinteresse generale. Dal risultato emerge chiara la disaffezione dei giornalisti per il sindacato, un sindacato che per loro non fa niente. Quindi vince chi ha più truppe cammellate da portare a votare! È triste assistere alla mancanza di reazione da parte dei giovani che molte volte devono ingoiare dei rospi per lavorare. Avranno ancora più difficoltà a esercitare con dignità e entusiasmo un mestiere di grande importanza per la democrazia.
- Purtroppo il sindacato decide anche per chi non è iscritto. Il prossimo contratto sarà peggiore di questo e riguarderà – come sempre – tutti, anche chi non è iscritto. Chi crede di esorcizzare i sindacalisti strappando la tessera sbaglia. Si può non credere più nel sindacato, non si può impedire che le sue scelte ricadano anche su ciascuno di noi. L’atteggiamento di rifiuto del sindacato è comprensibile, ma autolesionista. Il sindacato interagisce con il nostro presente e con il nostro futuro. Uscirne vuol dire solo lasciar fare a loro tutto quello che vogliono. Compreso, la prossima volta, un contratto peggiore di questo.
- A Milano si è assistito allo spettacolo indegno di chi metteva mano al portafogli per pagare le quote arretrate ai propri elettori morosi o che rimborsava i taxi a chi aveva lasciato per pochi minuti la redazione e arrivava durante la pausa pranzo. Alcuni elettori di Senza Bavaglio hanno invece aperto il proprio portafoglio per mettersi in regola.
- Statuti e regolamenti sono stati violati in tutta Italia, ma a questo dedicheremo un altro post. Basti solo rilevare che in Abruzzo si vota l’11 dicembre, ovvero fuori qualunque tempo massimo. E nessuno dice nulla.
- Il contratto ha distrutto le coscienze ma l’apparato sindacale non sembra accorgersene. Come indomiti carri armati i dirigenti sindacali proseguono sulla loro strada che consiste nell’occupare più poltrone possibile.
- In Lombardia le forze vive del giornalismo non hanno votato: pochi i colleghi del Corriere e di Repubblica. Al seggio si sono visti tanti stagionati colleghi in pensione da vari lustri, ma che da tempo non hanno nulla a che fare con il giornalismo.
- Insomma chi è stato deluso da questo sindacato non ha votato. Non ha ritenuto opportuno ritagliare 20 minuti in quattro giorni per tentare di migliorare le proprie condizioni di lavoro o per cercare di tutelare la democrazia di questo Paese.
- La nostra campagna contro il contratto avrebbe dovuto essere vincente. I giornalisti, tranne poche eccezioni, sono contro l’attuale contratto ma chi è venuto al seggio ha votato per quelli che sono a favore.
- Ringraziamo tutti quelli che hanno votato Senza Bavaglio. Chi si è prodigato, chi è arrivato da lontano (pagando il trasporto) per depositare la scheda nell’urna, chi ha pagato di tasca propria le quote arretrate. Un grande grazie a tutti, proprio a tutti.
- Senza Bavaglio
- www.senzabavaglio.info
- http://www.facebook.com/note.php?saved&¬e_id=443696819579
- www.usgf.it
- http://www.facebook.com/#!/profile.php?id=1816228522
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