I nostri amministratori all’INPGI hanno agito, come è uso della nostra corrente Senza Bavaglio, sempre e comunque al servizio e a tutela degli iscritti. Partecipando ad una gestione che ha saputo mantenere l’Istituto in sicurezza e migliorarne le prestazioni.
Sempre vigili e attenti sono stati, per esempio, tra i promotori di un controllo più severo sui soldi elargiti alle Associazioni di Stampa Regionali e alla stessa FNSI.
Appunto perché sono soldi dati in cambio di un servizio all’INPGI, le nuove regole stabiliscono che ogni spesa debba essere documentata nei dettagli. In alcuni casi con l’arrivo delle nuove norme si è giunti anche ad una riduzione delle richieste dei vari sindacati regionali. Sono anche stati messi paletti precisi per le erogazioni a fondo perduto, prima la distribuzione di denaro a pioggia era una prassi.
Alla luce del nuovo panorama negativo del mercato del lavoro, dovuto principalmente alla firma del Contratto Nazionale di Lavoro, nell’aprile del 2009, le casse dell’INPGI presentavano, attraverso il bilancio attuariale, una curva di flessione molto preoccupante, una profonda “gobba” previdenziale prevista tra il 2020 e il 2040. Per la prima volta, inoltre, le entrate contributive erano inferiori alle uscite in pensioni. Il contratto ha infatti permesso il prepensionamento indiscriminato di colleghi anziani, in grado di pagare consistenti contributi. Soprattutto, spesso, gli stati di crisi sono ricaduti sull’INPGI stesso, poiché gli editori invece di ricorrere alla 416 (in carico allo Stato) hanno preferito scegliere la via dei prepensionamenti incentivati, accollando di fatto le pensioni anticipate all’INPGI.
Quel contratto ha anche cancellato i diritti di freelance e precari. Tutelando il reddito di questi ultimi si sarebbero infatti incrementati i loro contributi all’INPGI 2 e, quindi, la loro pensione futura.
Prontamente il Consiglio di Amministrazione, di cui anche noi facevamo parte, ha varato una manovra che è riuscita a mettere in sicurezza l’Istituto e a riportarlo in una situazione virtuosa nel medio e lungo periodo. Sempre che il sindacato non accetti per una seconda volta di firmare un contratto come quello attuale. Il patrimonio dell’Istituto, comunque, sarà sempre crescente e nei prossimi 50 anni non verranno intaccate le riserve accantonate. Una manovra frutto del lavoro di preparazione e di studio, di mesi e mesi, che ha coinvolto non soltanto il presidente dell’INPGI Camporese, ma anche l’intero Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e la struttura stessa dell’Istituto.
Tre i punti pregnanti:
1) Aumento dell’aliquota a carico degli editori di 3 punti percentuali nell’arco di cinque anni, con decorrenza dal 1 gennaio 2012.
2) Innalzamento graduale dell’età pensionabile delle donne. A decorrere dal primo luglio 2012 l’età necessaria per conseguire la pensione di vecchiaia delle giornaliste viene innalzata gradualmente fino a raggiungere a regime, nel 2021, i 65 anni di età, esattamente come per i colleghi uomini. Le donne avranno sempre la possibilità di scegliere se andare comunque in pensione a 60 anni. In questo caso sarà applicato un abbattimento percentuale permanente della pensione maturata. Da sottolineare che nel periodo transitorio, della durata di circa 10 anni, la percentuale di abbattimento sarà in misura molto ridotta, calcolata in considerazione agli anni di anticipo rispetto a quelli previsti dalla manovra al momento in cui si decide di andare in pensione anticipata.
3) A fronte di assunzioni a tempo indeterminato le aziende, non in stato di crisi, potranno usufruire di uno sgravio contributivo del 60%, con una riduzione del 12 per cento del costo del lavoro. Questo rappresenta un colossale impegno dell’INPGI per incentivare il mercato del lavoro. La durata del beneficio sarà di 3 anni ed è esteso anche a quei datori di lavoro che trasformeranno i contratti di lavoro a tempo determinato o le collaborazioni coordinate e continuative in contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Per quanto invece riguarda l’INPGI 2, abbiamo dato un contribuito essenziale a quella modernizzazione e apertura verso gli iscritti di cui la Gestione Separata aveva assolutamente bisogno. Sono migliorate le prestazioni già esistenti e ne sono state introdotte di nuove.
La maternità, per esempio, oggi funziona ai massimi livelli: per i liberi professionisti basta infatti essere iscritti e aver versato il contributo minimo nell’anno dell’evento, per ricevere circa 5.000 euro.
E’ stato ottenuto Il diritto alla diaria malattia per i CoCoCo, ossia il “diritto” di ammalarsi senza perdere i soldi e il lavoro. E’ finalmente prevista un’indennità per ogni giorno di malattia documentata (minimo quattro giorni) o di ricovero ospedaliero.
Sono state introdotte prestazioni prima non considerate come il congedo parentale e il risarcimento di adozione o affidamento.
E’ diventata una realtà la possibilità di recuperare periodi contributivi attraverso il riscatto della laurea, del servizio militare e del praticantato.
I prestiti sono stati raddoppiati: ora erogano fino a 15.000 euro; sono state inoltre migliorate le assicurazioni per infortuni e malattia, ora diversificate e molto convenienti.
Sono stati fatti interventi in favore dei colleghi in condizioni disagiate, regolamentando un piccolo fondo ad hoc. Oggi si può accedere automaticamente ad una rateazione di 100 euro al mese per tre anni, in caso di debiti pregressi. Un futuro di affitti agevolati perché l’Istituto ha contribuito al finanziamento del Social Housing affinché i giornalisti in situazioni economiche precarie possano ottenere affitti calmierati, negli immobili che verranno realizzati, sulla base dei piani regolatori dei singoli comuni, presumibilmente nelle principali città italiane, come Milano, Roma, Firenze, ecc.
La pensione supplementare potrà essere liquidata anche a giornalisti già titolari di altra pensione, pure a fronte di pochi mesi di contributi versati. Prima erano solo contributi persi.
Abbiamo lavorato in prima persona per creare un INPGI più attento ai suoi iscritti, un Ente di cui fidarsi e con cui dialogare, cui chiedere prestazioni nel presente e una pensione nel futuro.
Anche per questo abbiamo implementato il sito rendendolo più snello, rapido ed accessibile: tutte le informazioni a portata di mouse.
Ovviamente c’è ancora molto da fare, ma sottolineamo che il quattro anni abbiamo fatto quello che dalla fondazione dell’INPGI 2 nessuno ha mai fatto
Un’ultima annotazione: i giornalisti di Senza Bavaglio versano metà dei compensi ricevuti al gruppo. Il denaro serve a finanziare le attività sindacali come questa campagna elettorale.
Nessuna corrente sindacale si è mai comportata così. Ci sorge quindi il dubbio che molti dei candidati a questa tornata elettorale più che mossi da spirito di servizio siano stimolati dai compensi previsti per chi occupa incarichi all’Istituto.
1 Comment on this post
Leave a Comment