29 Maggio – 1° Giugno 2008
A conclusione del V Congresso Nazionale, Senza Bavaglio approva la seguente mozione:
Preso atto che il contratto nazionale è scaduto da ormai quasi quattro anni ed è chiara la volontà degli editori di modificare radicalmente la professione e la figura contrattuale del giornalista fino a rischiare di snaturarla;
Senza Bavaglio ritiene irrinunciabile:
- La salvaguardia degli scatti d’anzianità perché rappresentano ormai di fatto l’unica garanzia almeno di mantenimento del potere d’acquisto della retribuzione, soprattutto per chi non fa carriera al desk e resta a svolgere l’attività di scrittura.
- Dato il ruolo determinante nell’informazione del giornalista freelance, sia libero professionista,
sia collaboratore autonomo, riteniamo irrinunciabili i seguenti punti:
- Il rispetto della legge 231/2002 (compenso concordato erogato entro 30 giorni dalla consegna del lavoro a prescindere dalla sua pubblicazione).
- L’introduzione di un tariffario rapportato alla specificità delle prestazioni e al mezzo di diffusione, con uguali retribuzioni per pari prestazioni, per un contrattualizzato e un non contrattualizzato. La maggiorazione dei compensi delle quote di contribuzione previdenziale e assistenziale già previste a carico delle aziende per il lavoro subordinato.
- L’individuazione di formule previdenziali flessibili.
- Il divieto di richiedere l’esclusiva.
- L’obbligo di copertura assicurativa e delle spese legali a carico dell’azienda committente, per eventuali danni da responsabilità civile, derivanti dall’oggetto della prestazione.
- La tutela dei diritti contrattuali da parte dei comitati di redazione e dei fiduciari di testata
- La definizione del giornalista multimediale deve essere tale da non creare confusione né intercambiabilità d’ufficio con le altre figure del giornalismo tradizionale.
- Il blocco dei pensionamenti fino ad avvenuto rinnovo del contratto nazionale. Chi volesse comunque andare in pensione, dovrà vedersi riconosciuto il diritto all’adeguamento previsto dal futuro contratto nazionale, arretrati compresi, affinché il calcolo della pensione avvenga sui livelli retributivi stabiliti dal prossimo contratto nazionale.
- Prima della sua approvazione definitiva, la piattaforma contrattuale deve essere sottoposta a referendum con valore vincolante, da parte dei giornalisti assunti da aziende editoriali, in base all’articolo 1 del CCNL giornalistico.
- Bisogna finalmente avviare una serie di misure concrete di riassorbimento produttivo dei disoccupati. Sotto questo profilo è opportuno che la FNSI si esprima sul problema del proliferare delle scuole di giornalismo che creano eccessive aspettative e immettono sul mercato un numero esagerato di “titolati” destinati a restare disoccupati o sottoccupati, abbassando i costi produttivi e retributivi del lavoro giornalistico, nonché sottraendo opportunità a chi è già disoccupato.
Sottolineiamo l’assurdità che può diventare praticante e sostenere l’esame di Stato chi può permettersi di pagare i non indifferenti costi di una scuola di giornalismo, mentre invece non può ottenere l’iscrizione d’ufficio al praticantato chi, pur lavorando a tempo pieno come giornalista, non è pagato a sufficienza per soddisfare i requisiti minimi di reddito richiesti.
- Le continue innovazioni nel mondo delle telecomunicazioni e nel modo di fare informazione rendono sempre più necessario un costante aggiornamento da parte dei giornalisti. Questo aggiornamento deve entrare a far parte a pieno titolo del lavoro retribuito e le aziende editoriali devono garantire ai propri dipendenti mezzi tecnologici adeguati.
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