Appello del Washington Post: “Giornalismo senza paura o favori”

Il 3 maggio, giornata mondiale delle libertà di stampa, il quotidiano americano ha richiamato l’attenzione su un diritto minacciato in tutto il mondo

Dal Washington Post
Washington, 3 maggio 2005

Il 3 di maggio, giornata mondiale delle libertà di stampa,
il Wasington Post ha pubblicato questo appello.
Il giornalismo è minacciato in tutto il mondo
ma i giornalisti non sono criminali e devono lavorare senza paura
e senza che nessuno pretenda trattamenti di favore.

Ecco il testo dell’appello:

Il 3 maggio ci uniamo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei giornalisti scomparsi e detenuti in tutto il mondo. Ogni giorno, giornalisti di tutto il mondo cercano e riportano i fatti, senza paura o favoritismi, e a volte con grandi sacrifici personali. Questo lavoro richiede coraggio e impegno per la verità.

Significa rimanere fermi e aggrapparsi alla convinzione che il pubblico meriti un resoconto onesto di ciò che sta accadendo nel mondo. Significa affrontare ogni storia con integrità, curiosità e la volontà di mettere in discussione, mettere in discussione e far luce dove necessario.

Significa fare informazione senza censura o restrizioni al diritto di parola. Significa sostenere il ritorno in patria sano e salvo del giornalista americano Austin Tice e di tutti i giornalisti e gli ostaggi ingiustamente detenuti.

Significa continuare il lavoro del nostro collega Jamal Khashoggi, un strenuo sostenitore della democrazia e dei diritti umani.

Soprattutto, significa chiamare a rispondere i potenti. In questo Paese, il diritto alla libertà di parola e alla libertà di stampa è sancito dalla nostra Costituzione, che protegge i giornalisti nella loro ricerca della verità nell’interesse pubblico.

Un giornalismo senza timori o favoritismi è un pilastro fondamentale della democrazia. Garantisce un dibattito aperto e libero, controlli indipendenti su governi e leader e una cittadinanza informata e consapevole.

Siamo dalla parte dei giornalisti. State al nostro fianco.

William Lewis (Publisher and CEO)
Matt Murray (Executive Editor)
Jason Rezaian (Director of Press Freedom Initiatives)

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