Speciale per Senza Bavaglio
Emanuela Provera
Milano, 23 gennaio 2025
La Diocesi di Bolzano-Bressanone ha commissionato allo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera un’indagine sugli abusi ad opera di chierici commessi dal 1964 al 2023, anno in cui gli fu conferito il mandato.
Il report redatto dallo Studio Legale intitolato “Abuso sessuale di minori e persone vulnerabili ad opera di chierici nel territorio della Diocesi di Bolzano-Bressanone dal 1964 al 2023” è stato presentato lunedì 20 gennaio 2025 durante una conferenza stampa alla presenza del Vescovo della Diocesi Ivo Muser che, solo in quel momento, ne apprendeva il contenuto.
Il documento rappresenta un’opera di straordinaria rilevanza nel contesto della giustizia e della responsabilità all’interno della Chiesa, soprattutto rispetto alla decisione della Cei (Conferenza Episcopale italiana) di non coinvolgere nessuna delle altre diocesi italiane in questo percorso di indagine sugli abusi sessuali avvenuti in contesti clericali per periodi superiori ai vent’anni.

Le prime parole del vescovo Ivo Muser, dopo la conferenza stampa di presentazione del Report, le potete ascoltare qui:
Egli stesso esprimerà più approfonditamente la propria posizione nei confronti del documento, articolandone i contenuti, in una conferenza stampa che si terrà domani 24 gennaio 2025.
Fin dalle prime pagine del report, a partire dal titolo e dall’indice, emerge evidente l’impegno e la professionalità con cui lo studio ha affrontato un tema tanto delicato quanto complesso.
Tuttavia, si rileva l’uso di un lessico con focus predominante sulla parola “sessuale”, cioè su una delle fasi (quella finale) di ogni contesto abusante in ambiente clericale: l’atto carnale.
Questa scelta linguistica, sebbene comprensibile, rischia di oscurare la presenza, nella chiesa, di un elemento più insidioso e pervasivo, il controllo e l’abuso di coscienza, che rappresentano la premessa e il terreno fertile per le violenze fisiche.
È raro, cioè, che in ambiente religioso le violenze avvengano tramite aggressione; è più frequente infatti che siano la conseguenza di un rapporto di confidenza (si pensi ad esempio alla pratica della Confessione e della Direzione spirituale, entrambe condotte da uomini).
Lo stesso lessico, con predominanza del termine “atto sessuale”, è utilizzato nel Primo Report di indagine sulla rete territoriale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, presentato dalla Cei [Conferenza Episcopale italiana] il 17 novembre 2022:
Circa la tipologia dei casi segnalati, è emersa la prevalenza di “comportamenti e linguaggi inappropriati” (24), seguiti da “toccamenti” (21); “molestie sessuali” (13); “rapporti sessuali” (9); “esibizione di pornografia” (4); “adescamento online” (3); “atti di esibizionismo” (2). Le segnalazioni fanno riferimento a casi recenti e/o attuali (52,8%) e a casi del passato (47,2%).
L’abuso di coscienza si manifesta in molteplici modi, spesso subdoli e difficili da riconoscere, ma non meno devastanti per le vittime. È un controllo esercitato attraverso la manipolazione psicologica, l’uso distorto dell’autorità spirituale e la coercizione morale che vincola e paralizza le coscienze, rendendo le persone vulnerabili e incapaci di opporsi agli abusi.
Questo aspetto, per quanto meno appariscente rispetto agli atti fisici, è altrettanto, se non più, pernicioso e meriterebbe una maggiore attenzione.
Purtroppo, nel nostro Paese anche il sistema giudiziario è impreparato ad affrontare gli ambiti della violenza psicologica nei contesti religiosi; manca una specifica fattispecie di reato e nonostante l’introduzione della c.d. legge sul codice rosso (L. 19.07.2019) si interviene sempre e solo molto tardivamente in concomitanza di danni fisici.
Il documento prodotto dallo Studio Legale, frutto di un’attenta e rigorosa indagine, consente diversi approfondimenti in tema di violenza nella Chiesa cattolica, per questo sarà l’oggetto di approfondimenti successivi, articolati in più puntate, allo scopo di esplorare con la dovuta attenzione particolari aspetti.
Emanuela Provera
donnadrusilla@gmail.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vuoi contattare Senza Bavaglio? Manda un messaggio WhatsApp con il tuo nome e la tua regione (o Paese) di residenza al numero +39 345 211 73 43 e ti richiameremo.
Senza Bavaglio viene diffuso in tempo reale sulla piattaforma Telegram al canale
https://t.me/senzabavaglio
e sulla piattaforma WhatsApp:
https://whatsapp.com/channel/0029Vag6h6r9mrGbzOXhJs3Q
ai quali ci si può abbonare gratuitamente.
Pietrobelli, “Vizio capitale. Sesso, potere in seminario. E l’omertà del Vaticano”
Leave a Comment