Speciale Per Senza Bavaglio
Massimo A. Alberizzi
Roma, 29 novembre 2024
Ormai sembra di essere arrivati al capolinea e, come sempre in questi casi, regole e norme non servono più e si tollerano e giustificano tutte le violazioni necessarie a sopravvivere. Anche la FNSI, sull’orlo del naufragio, non si sottrae a questa regola e così al Consiglio Nazionale di giovedì scorso, l’opposizione ha assistito a una incredibile performance della maggioranza, con la platea che senza batter ciglio ha votato per legalizzare l’illegalità.
In discussione c’era l’approvazione appunto del nuovo statuto dell’Associazione Stampa Toscana che deve essere conforme a quello della Federazione come prevedono le regole previste proprio dall’articolo 1 dello statuto federale.
Lo statuto toscano sancisce la possibilità per il segretario di accedere a un terzo mandato, in palese violazione di quello federale che invece ne prevede al massimo due consecutivi.
Il Consiglio Nazionale, quindi dovrebbe negare l’approvazione, come ho chiesto io con un breve intervento, e la segretaria generale dovrebbe fare notare questa incongruenza. E, soprattutto, il presidente, che è il garante delle norme statutarie, avrebbe il dovere di intervenire.
Invece naturalmente in rispetto della regola del doppio standard, quella che recita “ai miei amici è permesso quello che ai miei nemici è rimproverato” nessuno interviene.
Anzi un intervento stravagante di equilibrismo dialettico (non riuscito) di una delegata toscana puntualizza che la possibilità di un terzo mandato non è un obbligo (sic!) ma solo una possibilità e, poiché il ricambio è difficile (per mancanza di iscritti? ndr) diventa una necessità prevedere questa possibilità.
Il tutto per permettere a Sandro Bennucci, inchiodato alla poltrona di segretario da anni, di continuare a sedersi sullo scranno di segretario.
Uno strano concetto di democrazia che avalla il principio: “Se non c’è ricambio ben venga la dittatura”.
Altro intervento contro di me quello del mattacchione ex presidente dell’Associazione Lombarda, Giovanni Negri, che mi ha accusato di aver impedito con un ricorso (vinto!) alla magistratura l’approvazione di un nuovo statuto della Lombarda, che prevedeva il limite dei due mandati e di aver quindi appoggiato l’attuale presidente per un terzo mandato.
Ma si è scordato di dire che lo Statuto della Lombarda non prevede limite ai mandati e che quindi il mio appoggio all’attuale presidente, Paolo Perucchini, non viola nessuna norma.
Mi ha difeso invece Daniela Stigliano, secondo cui appunto l’appoggio a Perucchini non era una violazione statutaria, ma nessuno, ovviamente, le ha dato retta. E così la platea ha approvato, giuliva e contenta, una violazione statutaria con una decisione che assomiglia tanto a un de profundis per la FNSI, proprio nel momento in cui per sopravvivere occorrerebbe un rigoroso rispetto delle regole e un coinvolgimento di tutte le minoranze.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
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