Pressappochismo Rai: gli avvocati dimenticano di presentarsi in tribunale

Senza Bavaglio
Roma, 6 dicembre 2019

Clamoroso errore della Rai che il 4 dicembre non si è presentata all’udienza intentata da alcuni partecipanti al concorso RAI del 2015. Gli avvocati del cosiddetto servizio pubblico si sono dimenticati di presentarsi in tribunale per dell’udienza fissata del giudice per discutere uno dei due due ricorsi di urgenza contro il nuovo concorso bandito lo scorso 28 agosto. Così ora quel concorso sembra più a rischio e diventa difficile anche proseguire anche con la selezione interna per i precari, il cui bando è attualmente aperto.

Tutto parte dal Comitato per l’Informazione pubblica, che raggruppa i giornalisti della graduatoria Rai 2015. Questi si sentono defraudati dalla nuova selezione di agosto perché metterebbe “in palio” posti che spetterebbero a loro in base a quanto stabilisce il comma 1096 della legge di Bilancio 2018. I giornalisti del Comitato – assistiti dagli avvocati Vincenzo Iacovino e Marco Pasquale – sono quindi attualmente in causa con la Rai per essere assunti (prima udienza ad aprile 2020) ma nel frattempo hanno promosso due ricosi d’urgenza per bloccare tutto. Nel primo dicono in sostanza che esso non si deve celebrare perché prima devono essere assunti loro; nel secondo che in concorso non si deve fare semplicemente perché il bando è scritto male. Il secondo ricorso è quello che può avere gli effetti peggiori.

Entrambi i ricorsi sono stati discussi appunto il 4 dicembre davanti alla giudice Annamaria Lionetti e qui arriva un incredibile colpo di scena. Mentre il primo ricorso è stato normalmente discusso, il secondo no: la Rai non si è difesa, non ha mandato nessun avvocato a tutelarsi e ad argomentare in proprio favore. Un passo falso clamoroso, ancora di più se si pensa che l’ufficio legale Rai, pagato con i soldi del canone, conta 25 avvocati e, come se non bastasse, l’azienda si rivolge a una nutrita schiera di costosi legali esterni presenti anche all’udienza di ieri eppure senza il nesessario mandato a difendere la Rai nella seconda procedura d’urgenza.

Dal dibattimento di ieri sono emersi anche particolari scioccanti: l’azienda, non essendosi difesa, non ha potuto smentire che il concorso di agosto 2019 costi 2 milioni di euro. Se confermata si tratterebbe di una cifra esorbitante che meriterebbe un parere della Corte dei Conti.

Ora la giudice Lionetti emetterà a giorni la sentenza senza conoscere il punto di vista dell’azienda: essendo infatti un ricorso d’urgenza, la Rai non avrà ulteriori occasioni per farsi sentire. Se la sentenza dovesse bocciare la precedeura applicata in agosto, potrebbero esserci conseguenze pesanti anche per la stabilizzazione dei precari Rai: il loro bando infatti presenterebbe gli stessi “errori” che il Comitato rimprovera all’altro.

Senza Bavaglio
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