Adele Marini, nata a Lovere (Bg) il 12.03.1946, vive e lavora a Milano. Giornalista professionista, specializzata in cronaca nera e giudiziaria, nonché scrittrice, ha collaborato per molti anni come freelance a periodici nazionali (Cosmopolitan, Starbene, Confidenze) e a diversi quotidiani fra cui La Notte e l’Unità.
Nel 1987 è stata assunta (con contratti a temine, rinnovabili) a Canale 5/ Videonews, redazione che ha lasciato nel marzo 1988 quando è stata assunta dal gruppo editoriale Cino del Duca con contratto da praticante e, successivamente, dopo l’esame professionale, come professionista r.o., per il mensile Historia e il settimanale di attualità Stop, dove si è occupata prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria.
Negli anni fine Ottanta- primi Novanta ha seguito in modo continuativo, perlopiù in loco, la stagione di sequestri (Casella, Soffiantini, Belardinelli, Celadon, Sgarella, Tacchella ecc.) e, più o meno negli stessi anni, la diffusione della droga e il suo contrasto attraverso le comunità di recupero sparse in tutta Italia: Incontro, San Patrignano, Saman, Exodus, Le Patrarche, Don Gallo, Gruppo Abele, CeIS di don Picchi ecc.
Sempre per Stop, si è occupata di criminalità comune e organizzata, soprattutto per quanto riguarda singoli omicidi.
Nel 1994 dopo la cessione della testata al gruppo Quadratum, si è occupata continuativamente di Nera, scrivendo di grandi fatti di sangue come gli omicidi di Novi Ligure, la mafia del Brenta, le rapine nelle ville ecc, ma anche di politica, seguendo soprattutto i ministri Iervolino (2003) Livia Turco (2000) e Rosy Bindi allora (1999) impegnata nella riforma della Sanità.
Sempre nel 1999 è stata inviata in Albania a seguire la situazione nel Paese dopo la fine del regime di Enver Hoxha, prima che arrivassero da noi le navi cariche di disperati
Nel 2004, dopo la cessione di Stop all’editrice Mimosa, è stata inserita nella redazione del settimanale Intimità, dove ha lavorato ininterrottamente, occupandosi di attualità, medicina e turismo, fino al 2011, anno in cui è andata in pensione.
All’attività di cronista, ha affiancato quella di scrittrice, pubblicando diversi libri di genere “non fiction”, ovvero in bilico fra narrativa e saggistica. Il primo, Il Consulente (Mario Modica editore, 1994),scritto a quattro mai con l’ispettore Alberto Sala della Mobile di Milano, ha per argomento l’infiltrazione di Cosa nostra nell’imprenditoria del Nord e il riciclaggio. Sono seguiti per la Frilli Editori: Milano solo andata (2005), con cui ha vinto il “Premio Azzeccagarbugli 2006”, imperniato su Cosa nostra e Naviglio blues (2008 Frilli), argomento mafie straniere e criminalità politica, entrambi pubblicati in Germania da Random House-Goldmann. Poi: A Milano si muore così (2013), dedicato alla ‘ndrangheta, ai suoi riti e all’infiltrazione nell’imprenditoria del Nord, soprattutto quella edile. Anche quest’ultimo lavoro, pubblicato dalla Frilli editori, ha ottenuto il 1° Premio Azzeccagarbugli 2014, nonché il premio nazionale Cultura contro le mafie (2014) . Poi: Io non ci sto (Feltrinelli), dedicato ai servizi segreti e alle loro responsabilità nelle bombe dell’annus horribilis 1993-1994 e A Milano si muore così, che ha avuto la collaborazione di un agente operativo del Sisde (oggi Aisi) dal nome in codice Gheppio. Della stessa autrice sono usciti, diversi racconti e due saggi in eBook: I fondamentali della scrittura d’indagine (2010) e Arriva la scientifica (2011).
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