ELEZIONI/Il contratto ci ha traditi riprendiamoci la dignità con l’ordine

Il contratto ci ha traditi: Riprendiamoci la dignità attraverso l’Ordine.
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L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha lavorato bene, anche grazie al contributo di Senza Bavaglio. Ma è fallito miseramente su un punto: gli è mancato il coraggio di denunciare il contratto dei giornalisti.
Si domanderà qualcuno: “Cosa c’entra il contratto, materia squisitamente sindacale, con l’Ordine?”. Bene, noi di Senza Bavaglio sosteniamo che l’accordo stipulato tra la Federazione Nazionale della Stampa e gli editori lede profondamente la dignità e la professionalità dei giornalisti, sia di quelli contrattualizzati, sia dei freelance. Quindi la materia è pertinente.

La piattaforma contrattuale conteneva precise norme sulla tutela dei freelance, fissava compensi e termini di pagamento, elementi essenziali per proteggere il lavoro di questi colleghi, i più deboli di tutto il settore dell’informazione, e per dare loro dignità e legittimazione. Quelle proposte sono state inspiegabilmente accantonate. I freelance (tutti: chi scrive, i fotografi, i radiotelevisivi, chi si occupa di giornalismo multimediale, i grafici) sono stati traditi e abbandonati. Ancora una volta relegati in una condizione di feroce sudditanza rispetto agli editori.

E che dire dei colleghi espulsi dalle redazioni senza il minimo garbo e cortesia e senza nessuna garanzia, anche se non hanno raggiunto né l’età pensionabile, né il numero di contributi che permettano una pensione decorosa? E i giovani colleghi ingannati dal miraggio di assunzioni che non arriveranno mai? L’Ordine dovrebbe essere il baluardo contro lo strapotere degli editori. Non avrebbe dovuto reagire per salvaguardare il decoro dei suoi iscritti?

Invece l’Ordine della Lombardia è rimasto zitto davanti a quel contratto che ha regalato la professionalità e la dignità dei giornalisti tutti, contrattualizzati e freelance, agli editori. Ha taciuto davanti al massacro della categoria.

Ecco perché Senza Bavaglio – unica corrente che si è opposta a questo sciagurato contratto che mortifica i colleghi calpestandone la rispettabilità – ha deciso in Lombardia di scendere in campo da solo. Nessuno dei nostri candidati è coinvolto nella stesura e nell’approvazione del contratto. E tutti i candidati pubblicisti lavorano nell’informazione. Niente avvocati, farmacisti, commercialisti o panettieri. Solo giornalisti.

Senza Bavaglio

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