Il pacco dell’operaio, il pacco del lavoratore

I gessetti di Sylos Labini
Giovanni La Torre
Roma, 21 gennaio 2018

Uno dei personaggi della mitica trasmissione radiofonica Alto Gradimento era Solforio, un venditore ambulante che offriva “il pacco dell’operaio, il pacco del lavoratore”. In questo pacco ci metteva tutta una serie di prodotti improbabili, dal grasso di marmotta per tiraggio ascellare ai mutandoni zebrati di lana per gite podistiche e campestri, dall’anello con pietra a 18 carati in ricordo della regina Elisabetta al pacchetto di liquirizia alla canfora per alito pesante, e così via fino alla “supposta a tre punte”. Il tutto “non lo do per mille, non lo do per novecento … non lo do per duecento, il tutto a cento lire, siori”.

Questo numero mi è tornato in mente ascoltando le promesse fatte in campagna elettorale. Dalle pensioni minime a mille euro di Berlusconi, all’abolizione del canone Rai di Renzi, dalla flat tax di Salvini e Berlusconi, alla cancellazione integrale della legge Fornero dello stesso duo, e via cantando. Forse la proposta più sensata e che merita qualche riflessione è quella di Grasso sull’abolizione della tasse universitarie. Questa mi pare una proposta degna, perché certi servizi vanno assicurati a tutti punto e basta; non si vede perché un giovane, appartenente a famiglia ricca o povera che sia, debba dipendere dai genitori nella scelta del suo percorso di studi. Il diritto allo studio si riferisce alla persona (giovane) interessata non alla famiglia.

Ma i “pacchi” confezionati durante questa campagna elettorale sono anche altri. Ci riferiamo al significato che si conferisce a quella parola come sinonimo di “fregatura”, “bufala”. In questo campo è arcinoto che il maestro nel confezionarli è il pregiudicato di Arcore, il quale ha detto in questi giorni che l’impoverimento degli italiani è dovuto all’introduzione dell’euro il quale avrebbe “dimezzato” i redditi. Inoltre sarebbe stato negoziato male il livello del cambio, che doveva essere più forte per la lira.

Gianni Boncompagni e Renzo Arbore registrano ‘Alto gradimento’ a Roma, 1° settembre 1971

Male gli ha risposto Prodi dicendo che la colpa è stata del governo Berlusconi che non avrebbe controllato i prezzi dopo l’introduzione della moneta unica. In realtà la risposta doveva essere che quella del raddoppio dei prezzi è una pura leggenda metropolitana smontata da tutte le ricerche fatte sull’argomento. Per esempio la Banca d’Italia, una volta verificato che l’evento non si era verificato, ha provato a chiedersi il perché di quella leggenda e ha chiesto alle persone quale era il prezzo del biglietto del cinema nel 2001. La maggioranza ha risposto “7.000 lire”, mentre esso era di 13.000 lire già nel 2001.

Ma a parte queste prove empiriche, va fatta questa considerazione. L’Istat ha rilevato per il 2002 un’inflazione pari al 2,36%, quindi secondo quella leggenda, che indica un’inflazione del 100%, avrebbe sbagliato in un rapporto 1 a 42. Voglio chiedere ai miei amici: secondo voi l’Ue, il Fmi, l’Ocse, la Banca Mondiale, e via di seguito ci avrebbero tenuti dentro con un istituto di statistica che sbagliava i dati di 42 volte falsificando così tutti i report di quelle istituzioni? Questo doveva dire Prodi e chiedere perché B. non avesse licenziato il presidente dell’Istat appena usciti i dati.

Quanto al cambio, sono certo che B. quando va a parlare in Confindustria dice il contrario, e cioè che la lira è stata troppo sopravalutata nel cambio e non sottovalutata. Se per esempio il cambio ufficiale fosse stato 1 euro = 1.500 lire (e non 1.936), come allude quando parla agli stipendiati, le nostre imprese esportatrici avrebbero chiuso i battenti perché a quel cambio i prezzi delle nostre merci sarebbero risultate troppo care. Quindi, come al solito, B. gioca sull’ignoranza tecnica della maggior parte della popolazione … e poi dice che il M5S è populista.

Comunque sull’euro va segnalata la dichiarazione dell’ex ministro Visco il quale ha detto che è la Germania ad aver tradito con la sua politica mercantilista, aggiungendo che quella politica scellerata è stata “in qualche modo avallata dalla Bce”, con tanti saluti al mito del Super Mario nazionale.

Giovanni La Torre
latorre.giovanni@libero.it

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