Nuova marcia su Roma: chi sostiene la fine dei postumi della 2° Guerra è servito

I gessetti di Sylos Labini
Giovanni La Torre
Roma, 24 ottobre 2017

Spesso sentiamo e leggiamo che ormai sono passati più di settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e pertanto bisogna smetterla da parte degli stati di adottare comportamenti e politiche da post guerra: i tempi sono cambiati, molte lezioni della Storia sono state imparate e certe ferite sono state rimarginate, si sente spesso dire.

Ebbene, mentre queste cose vengono dette con sicumera, apprendiamo che in Italia alcuni gruppi si stanno organizzando per rifare la marcia su Roma (sarebbe prevista per il 28 ottobre p.v. – N.d.R.) e in Germania il partito nazionalista di estrema destra, con simpatie naziste, sta crescendo a vista d’occhio e ha raggiunto circa il 14% diventando già il terzo partito del paese.

In questa situazione si può consentire per esempio alla Germania di diventare potenza nucleare? Ce la sentiamo di criticare gli Usa e gli alleati europei se continuano a considerare l’Italia un paese da tenere sotto discreta, ma vigile, sorveglianza?

Un momento della marcia su Roma (28 ottobre 1922)

L’Italia ha inventato il fascismo, da questo è sorto il nazismo, e così si è giunti alla carneficina della Seconda Guerra Mondiale. Spesso i neofascisti nostrani pensano di cavarsela dicendo che l’errore di Mussolini è stato l’ingresso in guerra, come se fosse un peccato veniale o una partita di pallone sbagliata, e non una tragedia che è costata circa 70 milioni di morti al mondo intero di cui mezzo milione per l’Italia.

Detto ciò, non possiamo altresì fare a meno di rilevare come tutto quanto sta avvenendo sia il frutto avvelenato della svolta neo liberista degli anni ottanta, la cui onda lunga ancora ci travolge. Frutto che ci è stato propinato per un certo periodo anche dai cosiddetti partiti di sinistra, al punto che oggi molta parte dell’elettorato penalizzato dalla predetta svolta non trova di meglio che affidarsi alla destra sempre più estrema. L’equilibrio sociale raggiunto nei famosi trente glorieuses, o età dell’oro (1945 – 1975), è stato distrutto scientemente dalla destra economica, ma oggi rischia di essere travolta anch’essa dalla destra politica.

Quello neo liberista rischia insomma di essere stato un “delitto (storico) imperfetto”.

Giovanni La Torre
latorre.giovanni@libero.it

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