Clamoroso: Draghi ha scoperto la quadratura del cerchio

Viviamo in un’epoca veramente fortunata per la scienza. Dopo la scoperta del “bosone di Higgs” e delle “onde gravitazionali” di Einstein possiamo finalmente assistere alla soluzione di un problema che assillava matematici e geometri fin dall’antica Grecia: la quadratura del cerchio. La grande scoperta è dovuta a Mario Draghi, il quale l’ha esposta al Parlamento europeo nell’audizione del 15 febbraio.

Il presidente della Bce, dopo aver precisato che «la metà della ripresa degli ultimi due anni può essere attribuita alle scelte della Bce», ha aggiunto «diventa sempre più chiaro che le politiche di bilancio dovrebbero sostenere la ripresa tramite investimenti pubblici e una tassazione più bassa». “Capperi”, mi sono detto quando ho letto questa agenzia, finalmente Draghi ha deciso di attaccare la politica deflazionistica della Germania. Poi però Draghi ha proseguito: «il rispetto delle regole del patto di stabilità e crescita resta essenziale per mantenere la fiducia nell’architettura di bilancio». E allora qui ho capito che il nostro caro presidente ha risolto il problema della quadratura del cerchio. Eh sì, perché riuscire ad aumentare gli investimenti pubblici, ridurre le tasse, e contemporaneamente contrarre i deficit di bilancio è pari alla quadratura del cerchio. Peccato però che Draghi non ci abbia ancora rivelato quale è quel numero non trascendente con cui ha risolto il problema.

Lui però deve essere veramente convinto della scoperta fatta, perché gli ha consentito di risolvere anche un’altra contraddizione evidente (ma solo per noi mortali dalle piccole menti). Perché ha detto, in merito al rallentamento della crescita e alle non entusiasmanti prospettive future «lo slancio delle economie emergenti è diminuito. Ha poi inciso il rallentamento del petrolio, soprattutto per alcuni paesi. Il sentiment sui mercati si è aggravato […] Se la Bce dovesse rilevare un aumento persistente degli “effetti collaterali” dei cali del petrolio sull’inflazione […] non esiteremo ad agire». Anche qui ho esclamato “capperi”. D’altro canto per uno che ha sempre il bazooka a portata di mano cosa volete che siano questi problemucci. Poi però lo stesso Draghi ha detto, a proposito della ripresa europea, «la ripresa prosegue a passo moderato, sostenutasoprattutto dalle nostre misure di politica monetaria e dall’impatto favorevole sulle condizioni finanziarie e dai prezzi dell’energia». Ecco, questa caratteristica del calo del petrolio di essere allo stesso tempo causa di recessione e causa di crescita, elemento negativo ed elemento positivo, può essere intuita solo da una mente elevata che ha risolto problemi come la quadratura del cerchio. Noi, meschini, dobbiamo solo fare un atto di fede.

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