Alcuni gentili lettori dei miei “gessetti” mi hanno fatto rilevare (già in precedenti circostanze) che sono prevenuto con Draghi e che non è vero che è un neoliberista e che lui si può occupare “solo di moneta”. Questa è la mia risposta a questi cari amici.
Prendiamo dalla famosa intervista al Wall Street Journal del 23 febbraio 2012, da me citata più volte, alcuni passi dove si affrontano le questioni di carattere generale. Ecco il primo:
Ebbene appare evidente che secondo Draghi: 1) non c’è alternative all’austerità per rientrare dal debito; 2) che l’austerità crea da sola e automaticamente il circolo virtuoso che porta alla crescita “nel lungo periodo”. Cioè il classico credo neoliberista, confutato innumerevoli volte dalla storia, oltre che dalla dottrina. Noi tutti comunque stiamo ancora aspettando questo “lungo periodo” a otto anni dallo scoppio della crisi.
Ecco il secondo:
La “buona austerità” per Draghi è quella che abbassa sia le tasse che le spese, e queste ultime soprattutto “correnti”, che all’atto pratico vuol dire “welfare”.
Ecco il terzo:
Qui Draghi fa capire che quando lui parla di riforme strutturali si riferisce solo al lavoro, perché l’altra (il mercato) la liquida in meno di un rigo tanto per far vedere (ma solo far vedere) che si occupa anche delle imprese, e coglie l’occasione per recitare l’altro credo neoliberista: è ingiusto che parte dei lavoratori siano più flessibili ed altri più protetti e quindi per creare “uguaglianza” rendiamoli tutti più flessibili e precari. Questo è dedicato a coloro che dicono che è la sinistra a voler realizzare un’uguaglianza al ribasso.
Ecco il quarto:
Qui Draghi, alla domanda del giornalista sul futuro del modello sociale europeo risponde che esso “è già morto” e non aggiunge nulla per cercare di “riesumarlo”, anzi aveva detto prima che la questione si risolve rendendo tutti più precari. Inoltre sembra di essere contento che gli sia stato tolto in parte il fastidio di dover fare il lavoro sporco.
Ecco il quinto:
Per Draghi noi europei venivamo pagati senza lavorare e ripete: questo è morto.
Serve altro per dimostrare che Draghi è un neoliberista e che si occupa di economia reale solo quando c’è da menar le mani al lavoro e al welfare, altrimenti si occupa “solo di moneta”?
Leave a Comment