Immoralità quotidiana: l’ex segretario della FNSI nel Cda della Rai

Speciale per Senza Bavaglio
Massimo A. Alberizzi
Milano, 6 agosto 2015
Ha perfettamente ragione il segretario della FNSI Raffaele Lo Russo quando esprime un giudizio negativo sul metodo seguito per nominare il nuovo consiglio di amministrazione della Rai.
È vero che è stata persa un’altra occasione per innovare seriamente il servizio pubblico, anzi il cosiddetto servizio pubblico, e si è ritornati ad una spartizione partitica scandalosa.
Tra gli altri é stato nominato Franco Siddi, ex segretario generale della FNSI per sette anni, presidente della FNSI per sei e per più di dieci anni nella giunta esecutiva del sindacato.
Franco Siddi, da segretario della FNSI (25 anni di permesso sindacale) a consigliere d’amministrazione della RAI

Come noi di Senza Bavaglio abbiamo più volte scritto, Franco Siddi è stato per oltre 24 anni in permesso sindacale (quindi senza lavorare) regolarmente retribuito dal suo giornale, una cosa che noi abbiamo giudicato vergognosa.

Franco Siddi ha guidato la Fnsi violando regole e statuti e imponendo con sistemi autoritari un contratto che favorisce gli editori e danneggia i giornalisti e il giornalismo.
Le nomine in consiglio d’amministrazione della Rai sono chiaramente il risultato di una spartizione partitica e di scelte che hanno poco di professionale. Siddi è stato nominato con quei metodi di spartizione partitocratica che lui stesso criticava.
Altri due giornalisti sono in consiglio d’amministrazione Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale, entrambi legati a stretto filo alla politica. Il primo è stato parlamentare di Forza Italia, il secondo direttore di un giornale semiclandestino che sopravvive soltanto grazie ai fondi pubblici.
Avere scartato da parte del PD un eccellente e stimato professionista come Ferruccio De Bortoli mostra chiaramente come la politica, al di là delle parole che spende ogni giorno, abbia più a cuore gli interessi di bottega che quelli del Paese. Si rottamano le persone, per ragioni di età, ma non si rottamano i metodi, pessimi, come quelli di una volta.
Il premier Matteo Renzi ha definito quello della RAI un buon CdA fatto da professionisti. No, è un pessimo CdA fatto da lottizzati. E la controriforma proposta da Renzi peggiorerà ancora di più la situazione.
L’unico serio professionista componente di questo consiglio di amministrazione, che conosce i problemi della Rai e della televisione in generale, apprezzato in tutta Europa, è Carlo Freccero. Ci complimentiamo per la sua nomina, sperando che riesca a incidere sul futuro della Rai. Ma non ci facciamo illusioni.
Massimo A. Alberizzi
Consigliere nazionale della FNSI

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