CONDE’ NAST: Quando un’azienda in utile licenzia grazie al Contratto voluto da Siddi

L’assemblea dei giornalisti Condé Nast riunitasi in data 21 luglio 2015 proclama un giorno di sciopero, per venerdì 24 luglio, per protestare contro quanto comunicato dall’azienda a Fnsi, Lombarda e Cdr.

L’azienda nell’incontro ufficiale con le parti sindacali ha annunciato la presenza di 29 nuovi esuberi che intende gestire con uscite incentivate e licenziamenti. L’assemblea contesta l’esistenza di questi 29 esuberi.

Riteniamo che nella situazione attuale non solo non ci siano esuberi, ma che alcune redazioni siano addirittura sotto organico e che l’uscita di altri colleghi non potrebbe più in alcun modo garantire gli attuali livelli di qualità dei nostri prodotti e nemmeno l’esistenza stessa di alcuni di loro.

La decisione dell’azienda di liberarsi di circa il 20 per centro dell’attuale organico può essere giustificata solo dall’intenzione di ricorrere poi a forza lavoro non contrattualizzata o a service esterni (come già annunciato per i numeri speciali di Wired cartaceo). Chiediamo con quali piani editoriali e piante organiche, l’azienda pensi di riorganizzare le redazioni.

Riteniamo che un’azienda in utile, che ha potuto usufruire per due anni dei soldi del nostro istituto di previdenza non debba e non possa ricorrere ai licenziamenti e che sia opportuno, invece, aprire un nuovo tavolo sindacale e gestire un’eventuale crisi con gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge.

Da questo momento i giornalisti Condé Nast sono in stato di agitazione, l’assemblea si riserva nel caso di azioni unilaterali da parte dell’azienda di rispondere con il pacchetto di scioperi già approvato precedentemente.

Il Cdr

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