Lo strano modo di ragionare di C. Lagarde

L’altro giorno sono andato sul sito del Fondo Monetario Internazionale (www.imf.org) per una mia ricerca e sono stato attratto dal testo del discorso pronunciato qualche giorno fa dal Direttore Generale del fondo, Christine Lagarde, presso l’Istituto di Studi Internazionali di Washington. Detto discorso faceva bella mostra di sé come prima evidenza, ed aveva a oggetto la situazione economica mondiale. La sintesi è che la crisi sembra superata ma la ripresa è debole. Non mi interessa fare qui l’analisi di tutto il discorso, e chi lo vuol leggere lo trova sul sito. Voglio solo soffermarmi su un’affermazione, laddove la Lagarde segnala gli ostacoli che impediscono una crescita più sostenuta, e in particolare sul primo dei tre individuati. Il capo del Fmi ha detto: “Il primo ostacolo si trova nei paesi avanzati. E’ apparso un rischio che io chiamo di <bassa inflazione>, in particolare nella zona euro. Un periodo prolungato di bassa inflazione può deprimere la domanda e la produzione – e deprimere la crescita e l’occupazione (“can suppress demand and output – and suppress growth and jobs” nel testo inglese, “peut affaiblir la demand e la production – et affaiblir la croissance et l’emploi”, nel testo francese)”.

Gentile Direttore Lagarde, se mi permette, le volevo far notare che il processo eziologico è inverso rispetto a quello da lei evidenziato, è l’insufficienza della domanda che provoca un abbassamento dei prezzi e quindi della produzione. Se fosse come dice lei, e cioè che è la deflazione a provocare il calo della domanda, ci dovremmo chiedere perché le imprese abbassano i prezzi e se mai concludere che lo fanno per beneficienza, le pare possibile?

Perché esponenti così autorevoli della governance mondiale commettono strafalcioni simili? Il motivo è quello che abbiamo spiegato più volte: pur di negare l’evidenza che questa crisi nasce e perdura per insufficienza di domanda, i neo liberisti passano sopra alla logica e all’evidenza dei fatti, anche perché altrimenti dovrebbero ammettere qualche loro responsabilità. D’altro canto non c’è ancora in giro qualcuno che sostiene che la crisi è stata provocata da qualche “banale” errore di valutazione di qualche finanziere distratto? E allora di che vogliamo meravigliarci?

Le soluzioni che suggerisce all’eurozona la gentile Signora sono coerenti con le premesse: continuare soltanto a inondare di moneta i mercati.

Auguri Madame Lagarde.

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