UNITI PER IL FONDO, IL PROGRAMMA ELETTORALE. PER UNA VERA PENSIONE COMPLEMENTARE

Uniti per il Fondo: questo è il nome che abbiamo scelto come leit motiv della nostra lista che si candida a gestire, per la prossima tornata, il Fondo complementare dei giornalisti italiani.

Sarica il volantino in PDF: Fondo – Volantino PDF

Non è un caso che ci siamo riferiti al concetto di “unione”, perché al di là di qualche incomprensibile polemica istituzionale, vorremmo che i colleghi, ai quali chiediamo il consenso, comprendessero che il compito per il quale ci proponiamo sfugge assolutamente alle logiche e alle contrapposizioni della categoria, ma va indirizzato con spirito di servizio al perseguimento di risultati concreti. Noi ci proponiamo di potenziarne la presenza e di renderla più funzionale ed adeguata alle nuove esigenze, sempre in movimento, della previdenza italiana.

I nostri candidati al Consiglio di Amministrazione sono: Simona Fossati, Francesco Gerace, Pino Nicotri, Lino Zaccaria. Vanno votati in blocco! Il nostro candidato al Collegio dei Sindaci è: Lorenzo Giannuzzi (si può esprimere una sola preferenza).

Si vota solo on line dal 26 ottobre alle ore  9 fino al 29 ottobre alle ore 19. Ma per votare occorre il proprio numero di iscrizione al Fondo, se non lo avete, richiedetelo subito con una mail a: elezioni@fondogiornalisti.it

IL NOSTRO PROGRAMMA

Primo obiettivo: far conoscere il Fondo

Il Fondo Complementare dei giornalisti italiani deve innanzitutto diventare un autentico punto di riferimento per tutti i giornalisti. Oggi è una istituzione sconosciuta ai più, persino a molti che sono regolarmente iscritti e non lo sanno.

Primo obiettivo, quindi: far conoscere a tutti l’esistenza del Fondo. Nato nel 1987 per una felice intuizione dei dirigenti del sindacato di allora, è diventato operativo solo a partire dal 1993. Ma oggi quanti colleghi, iscritti d’ufficio nella fase iniziale, sanno che ancora ne fanno parte? E quanti, pur sapendo di essere ancora associati, non sanno che possono consolidare la loro posizione con versamenti “personalizzati”? E quanti non sanno che possono dirottare sul Fondo il loro Tfr? Ecco forse non c’è stata, in questi anni, una pubblicizzazione diffusa e ben articolata. Una carenza sulla quale intendiamo impegnarci come condizione preliminare.

Per una vera pensione complementare

Fatta questa premessa è evidente che occorrerà anche far conoscere la filosofia reale che dovrà caratterizzare la gestione: quella di saper trasferire a tutti l’idea di un Fondo che serva realmente a costruire, e lo diciamo soprattutto a vantaggio dei giovani colleghi, una pensione complementare. Il Fondo finora è stato visto più come una cassa che assicura, al momento del passaggio alla pensione, un’ulteriore forma di buonuscita che si va a sommare al trattamento di fine rapporto e alla “ex fissa”.

Ma da domani in avanti non potrà più essere così: l’innalzamento dell’età media della popolazione ha prodotto l’inevitabile innalzamento dell’età pensionabile. Si sono contemporaneamente ridotti i trattamenti pensionistici di base e l’accesso alla professione si è diradato. Tutti fattori che impongono, lo ripetiamo soprattutto alle nuove generazioni, l’idea di mettersi al riparo con una pensione complementare che possa in qualche modo garantire un tenore di vita dignitoso durante gli anni della vecchiaia.

Per ottenere questi obiettivi sarà decisivo il ruolo che il nuovo consiglio di amministrazione riuscirà a esercitare. Non siamo legati a patti che poi ci faranno rinnegare quello che vi stiamo dicendo, non facciamo promesse che non possiamo mantenere.

Il nostro impegno se saremo eletti: far rendere meglio il Fondo

Il nuovo Consiglio di Amministrazione insieme al nuovo Collegio Sindacale dovrà garantire una più intensa iniziativa di programmazione e di controllo sulla gestione finanziaria delle risorse accumulate, finalizzata all’ottenimento di migliori performance nei rendimenti

Sarà necessario razionalizzare la gestione, che comincia a diventare complessa, aprendo un canale di collaborazione privilegiata con l’Inpgi che ha strutture in grado di coprire le esigenze che vanno maturando.

E infine bisognerà, in una fase di rilancio della comunicazione che non può non caratterizzare almeno la componente “giornalistica” del nuovo consiglio di amministrazione, rendere ancor più noto a tutti, iscritti e “iscrivendi”, che la contribuzione al Fondo complementare è assistita da benefici di detassazione particolarmente apprezzabili, tale da costituire un motivo ulteriore di scelta a favore di questo istituto che, siamo convinti, avrà un ruolo futuro sempre più incisivo per la categoria e la tranquillità dei suoi iscritti.

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