INPGI/Verso la manovra

La data ultima per l’approvazione della manovra per il riequilibrio del rapporto tra contributi e prestazioni, sulla base del bilancio tecnico attuariale, era stabilita per il 30 giugno. Il Consiglio di Amministrazione era stato convocato quindi per deliberare il 24 giugno.

Il 23 giugno invece grande fibrillazione nelle sedi dei due sindacati, FIEG e FNSI. Il contratto, la parte economica da tempo al tavolo delle trattative tra le parti sociali e che è diventata un contesto unico con la manovra per le pensioni, non si firma più. Così gli editori chiedono all’INPGI 15 giorni di proroga per potere (auspicabilmente) arrivare ad una chiusura della contrattazione.

In gioco ci sono da una parte i soldi in busta paga ai giornalisti e dall’altra gli sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato. Un’ottima opportunità per incentivare il mercato del lavoro in questo momento storico assolutamente statico e in difficoltà. Un’opportunità per i tanti precari e un vantaggio per gli editori che avrebbero un notevole risparmio per le assunzioni di giornalisti.

Ma per l’INPGI il tempo stringe. Gli amministratori devono fare il loro dovere per mettere in sicurezza le casse dell’Istituto e continuare a garantire la riserva legale imposta dalla legge pari a cinque annualità, evitando di andare incontro ad un’elevata erosione del patrimonio per garantire il pagamento delle prestazioni.

Le parti sociali si sono quindi impegnate con una lettera formale inviata al presidente dell’INPGI, a definire gli accordi entro e non oltre il 14 di luglio. Nel caso invece non venga rispettato il termine o non si raggiungano intese tra le Parti, il Consiglio di Amministrazione dell’INPGI il 15 luglio procederà comunque prendendo le delibere formali in merito a contribuzione e prestazione, ex articolo 3 del D.Lgs n. 509/94.

La lettera di intenti di FIEG e FNSI concorda anche sulla necessità, di cui peraltro si è ampiamente discusso negli ultimi mesi, di un doppio intervento: aumento contributivo dell’aliquota (a carico degli editori) di tre punti percentuali nell’arco di cinque anni. Aumento progressivo dell’età pensionabile delle donne nell’arco di dieci anni, fino a raggiungere il requisito dei 65 anni stabilito per i giornalisti maschi. Le donne avranno comunque sempre l’opzione volontaria di anticipare l’età di pensionamento a 60 anni, in questo caso sarà applicato un abbattimento percentuale permanente della pensione maturata. Nel periodo transitorio 2012-2020 in misura ridotta, calcolata in considerazione agli anni di anticipo rispetto all’età prevista dalla nuova normativa.

Simona Fossati
CdA INPGI

Cristiana Cimmino
Sindaco INPGI

 

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