IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO: IL COORDINAMENTO GIORNALISTI PRECARI DI ROMA IN PIAZZA TRA IL SILENZIO DEI MEDIA E L’ASSENZA DELLA FNSI

“Coordinamento giornalisti precari”. Uno striscione come questo sarebbe stato inimmaginabile in una piazza italiana,fino al 9 aprile. E invece in molte città, tra cui Roma e Napoli, insieme a tutti i precari d’Italia, sono scesi in piazza anche i giornalisti. Una rappresentanza della maggioranza dei giornalisti, per l’esattezza. Non gli esponenti della ‘casta’ tanto vituperata, ma quell’esercito di professionisti e professioniste dell’informazione che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali. Sfruttati, sottopagati, senza garanzie e senza contratti degni di questo nome,stritolati da un mercato senza regole certe per tutti.

Ma nessuno racconta di loro, e anche ieri abbiamo assistito a maldestri tentativi da parte della stampa di minimizzare la nostra presenza in piazza. Non ce l’hanno fatta, il messaggio è arrivato, e da oggi arriverà sempre più forte. Perché i collaboratori sono di più dei giornalisti con contratto. Tuttavia, dobbiamo segnalare che le immagini delle nostre proteste sono scomparse dalle maggiori photogallery.

Il Coordinamento Giornalisti precari di Roma è stato fotografato, ripreso e intervistato. È stato ben visibile a tutti, anche dentro le redazioni dove questo materiale è arrivato e dove, in molti casi, è rimasto. Diciamo No con forza alla censura nei confronti dei giornalisti precari. Noi abbiamo sfilato compatti, dietro uno striscione unico, perché, come ribadito nel discorso conclusivo, la lotta per un lavoro dignitoso non ha colore e riguarda tutti. Al punto che con i precari e i freelance  c’erano anche alcuni contrattualizzati e pensionati.

Ci auguriamo che il sindacato unico ci dia una prova concreta in questo momento, schierandosi contro la censura dei media sui temi del precariato giornalistico. In piazza l’Fnsi non c’era, nonostante avesse dato una formale adesione e nonostante ci avesse corteggiato appassionatamente nei giorni precedenti all’evento, impegnandosi da questo momento a fare di più per noi. Ma così non è stato.

Stessa cosa per l’associazione regionale Stampa Romana. Siamo stati tra i promotori della manifestazione del 9 aprile e abbiamo ascoltato i rappresentanti del sindacato unico chiederci di “non disperdere le forze”. Siamo d’accordo, è  arrivato il momento che la Federazione si pronunci su questo, rimediando a una grave assenza. Il nostro tempo è adesso.

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