RELAZIONE ISPEZIONE MASTER GIORNALISMO – UNIVERSITA’ PALERMO

 

Il gruppo di lavoro del Comitato tecnico scientifico, formato da Ida Baldi, Franco Elisei e Pier Luigi Bertello, con la presenza per l’Esecutivo del Cnog del Segretario Enzo Iacopino e di Michele Partipilo, ha effettuato la verifica al Master di giornalismo della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Palermo “ Mario Francese”, nei giorni 28 e 29 maggio 2008.

 

Il Master sta concludendo il primo biennio di attività; a partire dal 1999 la struttura aveva operato come corso di laurea della Facoltà di Scienze della Comunicazione e il 25 gennaio 2001 aveva ottenuto il riconoscimento dal Cnog per avviare 15 studenti ogni anno alla professione giornalistica attraverso il praticantato.

Nel corso della prima giornata la delegazione del Cts ha avuto un incontro con il Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, professor Giuseppe Silvestri, che ha manifestato il forte interesse a mantenere il Master in giornalismo in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti. Il Rettore si è fatto garante non solo della continuità dell’iniziativa, impegnandosi ripetutamente anche a nome dei candidati a succedergli nell’incarico che sta per scadere, ma anche della sua implementazione annunciando “ulteriori finanziamenti” per il prossimo biennio. Il prof. Silvestri ha sottolineato il fatto di non aver più come intermediario per la ricerca e la gestione di risorse un soggetto terzo, quale l’Anfe (Associazione nazionale famiglie emigranti) che peraltro unilateralmente ha disdettato l’accordo con l’Università. Fatto quest’ultimo che a giudizio delle stesse autorità accademiche consentirà di gestire e controllare in forma diretta i fondi per il prossimo biennio. A questo proposito, nello stesso incontro, sono state anticipate dal professor Roberto Pirrone, coordinatore del Master, e dal  preside della Facoltà di Scienze della Formazione, professor Michele Cometa, nuove possibilità di partnership con Confindustria Sicilia, Corecom Sicilia, Assostampa Siciliana, Comune di Palermo e Banco di Sicilia.

Il Magnifico Rettore, infine, ha anticipato l’intenzione di mettere a disposizione del Master una sede nel centro di Palermo, in via Loiacono, e ha inoltre confermato che il Centro di produzione multimediale di Ateneo (il “Centrico”, messo a disposizione del Master solo dal 20 maggio scorso) sito in via Veneziano, continuerà ad essere a disposizione anche per il prossimo biennio. Il Professor Pirrone ha aggiunto che anche per il corpo docente vi sarà la riconferma con qualche “eventuale limatura”.

Il segretario Iacopino ha fatto presente al professor Silvestri la necessità che i delegati del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti abbiano la possibilità di svolgere pienamente la loro funzione, senza le difficoltà frapposte in passato e che hanno determinato qualche tensione nei rapporti.

Nella stessa mattinata è poi iniziata la verifica nei laboratori, sulla programmazione didattica, sugli obiettivi e sui requisiti previsti dal Quadro di Indirizzi.

Il Master Universitario biennale di 1° livello, inserito nella Scuola di giornalismo “Mario Francese”, riconosce 120 crediti formativi. Attualmente è affidato ad un Comitato ordinatore composto da 5 membri (un coordinatore, il professor Roberto Pirrone, 2 docenti universitari, il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, un delegato dell’Ordine nazionale dei giornalisti).

L’amministrazione del corso dal punto di vista didattico, logistico e amministrativo-contabile sarà da ora in avanti di diretta gestione della Facoltà di Scienze della Formazione. La Facoltà ha assicurato che fornirà tutti i servizi, compresa la segreteria didattica, pagherà docenze e tutor d’aula, finora in carico all’Anfe, ente di formazione accreditato presso la Regione Siciliana e che, come già anticipato, ha rinunciato all’incarico nel febbraio scorso.

L’Università di Palermo ha assicurato che continuerà a farsi carico dei costi del personale dei laboratori di giornalismo.

Dal prossimo biennio il contributo annuo degli allievi salirà da 3.000 a 4.500 euro e verranno introdotte borse di studio secondo quanto previsto dal Quadro di Indirizzi. Una delle borse di studio da 9.000 euro, secondo quanto dichiarato, sarebbe già stata deliberata dalla Fondazione “Mario Francese”.

L’ annuncio della visita della delegazione del Cts e la stessa attenzione che l’Ordine nazionale ha manifestato dopo una discutibile lezione di giornalismo, contestata per primi dagli allievi, hanno in tutta evidenza contribuito ad accelerare la soluzione di alcune criticità evidenti e a riprendere un dialogo costruttivo verso obiettivi condivisi.

Fra le principali carenze riscontrate e riconosciute dalla stessa Università vanno segnalate:

1) L’assenza fino al 20 maggio scorso del laboratorio radio-televisivo – elemento essenziale della convenzione e che avrebbe dovuto essere operativo fin dal 2001, epoca della prima intesa con l’Università – che non ha permesso agli studenti alcuna esercitazione pratica fino alla data citata. Per il momento solo 6 praticanti hanno potuto usufruirne con turni di cinque ore al giorno a testa. E’ previsto comunque che entro la conclusione del biennio (settembre 2008) tutti gli allievi svolgano 50 ore ciascuno di laboratorio radio-televisivo presso la sede del “Centrico”.

Nella lettera di inizio praticantato, l’attuale direttore del laboratorio e delle testate giornalistiche scriveva, tra l’altro, “è previsto anche lo svolgimento di attività radiotelevisiva”. Tale insegnamento non era facoltà del Master, ma obbligo esplicitamente inserito nelle norme che regolano la convenzione. La lettera è del 20 ottobre 2006.

Il “Centrico” si trova in locali molto lontani dalla sede di Viale delle Scienze. Si tratta di un appartamento, adattato a studio che non appare rispondere alle esigenze didattiche dei praticanti di un Master.

Il corso da 50 ore predisposto dallo scorso 20 maggio prevede due giornali radio quotidiani (uno per ciascuno dei due turni di 3 allievi) e un Tg settimanale registrato ogni venerdì. La commissione ha avuto possibilità di visionare un solo filmato e di ascoltare – apprezzando l’impegno degli allievi – due radiogiornali, uno dei quali registrato durante la verifica della commissione.

2) La mancata realizzazione e pubblicazione di un periodico a stampa . In questi due anni, il Master non ha pubblicato neanche un numero e ha ipotizzato di dare alle stampe un mensile. Durante la verifica è stata mostrata alla Commissione solo la bozza di un numero.

Nella già citata lettera del 20 ottobre 2006, il direttore dei laboratori scriveva: “Sarà presto prodotto un mensile cartaceo”, che, in verità – con cadenza diversa –  doveva far parte del patrimonio formativo fin da quando la scuola ha cominciato la sua attività prima di trasformarsi in Master.

3) Esiste una testata sul web “Ateneonline”, che viene molto sentita dagli allievi i quali partecipano attivamente ai continui aggiornamenti dalle ore 9 circa del mattino fino a tarda sera.

Il fatto che questa iniziativa – sicuramente di apprezzabile qualità – assorba ogni impegno giornalistico degli allievi ha privato gli stessi della opportunità di confrontarsi con altri media come la carta stampata e il giornalismo radiotelevisivo e, verosimilmente, ha condizionato la loro valutazione perché molti di loro ritengono, in perfetta buona fede, che il web risponda pienamente alle esigenze formative.

4) La eccessiva concentrazione della didattica, a seguito dei vincoli imposti dalla convenzione con l’Anfe, ha determinato turni stressanti per i praticanti, incompatibili con le esigenze di un corretto apprendimento. Gli allievi hanno dovuto seguire in poco più di due mesi quelle lezioni per 400 ore di didattica che avrebbero dovuto essere distribuite, con incontestabile maggiore utilità, nel corso di un anno.

Nella convenzione tra l’Università e l’Anfe era previsto che quest’ultima avrebbe svolto “le attività didattiche presumibilmente a partire dal 03/04/06 per 5 ore antimeridiane dal lunedì al venerdì”.

5) Il ritardo nella consegna dei libri di testo. L’Anfe aveva assunto l’impegno di  provvedere alla consegna del materiale didattico, ma ha ritenuto di dover fornire solo  la cancelleria. La direzione del Master, su pressione degli allievi, ha solo recentemente acquistato 30 copie dei volumi di Franco Abruzzo (“Codice dell’informazione e della comunicazione”) e altrettanti di Ruben Razzante (“Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione”).

6) La mancanza di una segreteria dedicata in via esclusiva. Il compito, infatti, è svolto dalla segreteria di Scienze della Formazione

7) I locali a disposizione esclusiva del Master sono tali che è stato indispensabile dividere i 30 allievi in due turni, tanto che sono di fatto diventati due diverse classi. Nell’aula delle lezioni e nel laboratorio possono, infatti, trovare posto fisico solo una parte degli  allievi. La conseguenza è che i docenti debbono ripetere le loro lezioni. In qualche caso a insegnare la medesima disciplina sono docenti diversi, con una intuibile disomogeneità. Senza contare lo spreco di risorse (la stessa lezione pagata due volte) che sarebbe stato possibile impegnare in maniera più utile per gli allievi.

8) La doppia selezione. E’ emerso che il Master ha proceduto a due selezioni. Una prima è stata effettuata in data  4 settembre 2006. Sono state scelti 30 allievi. Quattro di questi, in tempi diversi, hanno rinunciato a proseguire il loro impegno. Così, in data 19 gennaio 2007, il Master ha proceduto a una nuova selezione che porterà i nuovi quattro studenti a concludere il loro corso con mesi di ritardo. Non potranno, infatti, partecipare come gli altri alla sessione di esami prevista in ottobre.

Tale seconda selezione è stata fatta in palese violazione del Quadro di indirizzi all’epoca vigente che proibiva la sostituzione degli allievi che avessero rinunciato al corso dopo i primi due mesi di attività .

9) I parametri di valutazione. Il bando, emesso in data 28/07/2006, prevedeva, tra l’altro, la produzione di “un eventuale certificato comprovante il livello di conoscenza della lingua inglese rilasciato da una istituzione competente (esempio Università di Cambridge)…”. Tale requisito ha avuto un peso assolutamente marginale nella selezione e non è stato ritenuto meritevole di una soglia minima di sbarramento fissata, ad esempio, nella semplice sufficienza.           Nello stesso bando era precisata la necessità di “essere in grado di utilizzare con facilità in forma scritta e orale la lingua inglese, anche con riferimento ai lessici disciplinari”. Pur con tali condivisibili premesse, il Master non ha ritenuto di prevedere tra le discipline neanche l’insegnamento di una sola ora di inglese.

Da notare che con il vecchio ordinamento, nella stessa Università, la piena conoscenza dell’inglese rappresentava uno sbarramento: non          possederla impediva l’accesso al IV anno.

10) La verifica interna effettuata dopo il primo anno di corso appare alquanto singolare. Non è stata una commissione a procedere, ma ne sono state nominate due: una per ciascuna delle “classi”. Una è stata presieduta da Rosalba Ceresia, funzionaria dell’Upl (Unione provinciale del lavoro) di Palermo. Della prima hanno fatto parte la professoressa Gianna Cappello, docente di storia della radio e della tv, e il giornalista professionista         Marcello Barbaro. Il presidente della seconda è stato Carmelo Cipolla,       funzionario della Upl. Componenti sono stati la stessa professoressa Cappello e il giornalista        pubblicista Giacomo Clemenzi.

11) La dotazione dei computer. Il Master dispone di 15 computer: 12 moderni Mac completi e altri tre più vecchi.

12) Le agenzie. Il Master ha in dotazione due postazioni sulle quali è attivo il collegamento Ansa. Una è a disposizione dei tutor, l’altra è utilizzata dagli allievi che a turno seguono le agenzie per l’intera giornata di lavoro.

13) I tutor. Sono due e  risultano molto impegnati nell’assistenza degli allievi. A partire dal 20 maggio è stata assicurata la collaborazione di altri due che si occupano della assistenza presso il laboratorio radiotelevisivo.

14) Gli stage. Non è chiaro in base a quali criteri gli allievi vengano assegnati agli stage. In un caso emerge che l’interessato non potrà completare il periodo previsto in tempo utile per partecipare alla sessione di ottobre 2008.

Nel corso dei colloqui con la Commissione del Cts, i vertici dell’Università e del Master hanno assunto onerosi impegni verbali che è necessario, nella speranza che ciò dia maggiori garanzie, vengano tutti ribaditi, singolarmente e analiticamente, per iscritto. I precedenti comportamenti, che hanno portato a evidenti   violazioni degli accordi sottoscritti nel rispetto del vecchio Quadro di indirizzi, impongono una maggiore prudenza.

La Commissione ha avuto la netta sensazione  che, anche in occasione di questa visita, ci siano stati condizionamenti invitando gli allievi a manifestare un  apprezzamento senza condizioni per evitare che la scuola venisse chiusa. E’ stato ricordato agli allievi che sarà la scuola a dover procedere alla verifica conclusiva, rilasciando la certificazione di fine praticantato. Ancora: gli allievi sono stati invitati a riflettere su quali sarebbero state le conseguenze per loro, sia in occasione degli esami sia una volta diventati professionisti, se fosse emersa la loro provenienza da una scuola chiusa perché giudicata inadeguata.

La Commissione ha avuto un colloquio lungo e franco con gli allievi che hanno verbalmente e pubblicamente manifestato, a tratti dividendosi tra loro con pareri opposti, una insoddisfazione non episodica. Ma tutto questo trova solo parzialmente riscontro nelle schede di valutazione formale. Il condizionamento è reso evidente, ad esempio, da un semplice elemento: è possibile dare un voto di 9 su 10 o perfino di 10 su 10 a un laboratorio che esiste solo dal 20 maggio 2008?

Nel corso del colloquio è emerso anche che non è stata corrisposta la pur prevista indennità giornaliera (poco più di 4euro) per il primo anno del corso. Per quanto riguarda il secondo anno, alla vigilia della presente verifica è stato comunicato agli allievi che erano pronti i relativi assegni. Ma c’è stata, puntuale, una sorpresa: l’Anfe corrispondeva le somme relative a 270 ore sostenendo che le altre 130 sarebbero state a carico dell’Università. Che, a detta dei praticanti, ha fatto sapere che non ritiene di dovere queste somme.

E’ stato necessario, nel confronto con i vertici del Master, far notare che l’ipotesi di nuovo Statuto violava in maniera palese il nuovo Quadro di indirizzi. C’è stata, è doveroso sottolinearlo, la pronta disponibilità ad apportare le modifiche richieste. Ma l’episodio testimonia, ancora una volta, la  necessità di una prudenza estrema nei confronti di una struttura che, indipendentemente dalla volontà e dalla qualità delle singole persone, manifesta una tendenza a considerare il Master come qualcosa che può gestire al di là delle regole fissate dall’Ordine per garantire una formazione di eccellenza.

Il laboratorio. Un esempio di questa necessità di procedere con cautela è data dalla vicenda del “Centrico”, il laboratorio radio televisivo. La struttura dipende dal Pro Rettore dell’Ateneo ed è inserita nell’Ateneo.  Non è stato possibile capire per quali reali ragioni – non essendo quelle delle tensioni personali tra docenti degne di alcuna considerazione da parte dell’Ordine nazionale, essendo dovere dell’Università trovare il modo per rimuoverle – la struttura non sia stata messa a disposizione degli allievi prima del 20 maggio 2008 (nell’imminenza della presente verifica). Il laboratorio è sicuramente adeguato dal punto di vista delle attrezzature e sarebbe stato in grado di consentire ai praticanti la possibilità di un apprendimento graduale, con l’opportunità di verifiche nel tempo. Invece, tutto sta avvenendo a tappe forzate e le nozioni vengono quasi insaccate dentro gli allievi che sono costretti a prendere quel che loro può essere dato nel ristretto periodo di due settimane.

Nella sede del laboratorio non c’è alcuna postazione delle agenzie, per cui i colleghi che fanno il giornale radio o il tg debbono farsi trasmettere per e-mail dalla sede del Master le notizie. Presso il laboratorio sono stati distaccati due tutor, i cui oneri sono a carico del Master. Il lavoro è cominciato, si diceva, il 20 maggio, ma i vertici del Master hanno comunicato, il 28, primo giorno della verifica, che “la lettera di incarico parte oggi”.

Sulla possibilità di prosecuzione futura della collaborazione tra Master e “Centrico” ben più di una riserva. Le attrezzature – è stato spiegato  – sono state acquistate con finanziamenti europei e hanno una finalità, l’insegnamento a distanza, che viene ancora sottoposta al controllo degli ispettori comunitari. Le attività richieste dal Master in giornalismo non rientrerebbero pertanto tra  gli obiettivi in questione.

In sostanza c’è la ragionevole certezza che l’impegno per queste 10 settimane, concordate con il richiamo ai rapporti personali fatti dal preside professor Cometa, verrà onorato. Ma sulle prospettive future esistono forti e fondati dubbi che riguardano l’adeguatezza fisica dei locali; la possibilità dei 14 dipendenti a vario titolo di farsi carico – pur in collaborazione con i due tutor del Master – di tutte le esigenze legate all’istruzione di praticanti; la stessa possibilità di trovare nella struttura il tempo necessario – a causa dei molti impegni della stessa – per garantire lezioni sparse nell’arco del biennio e non, come sta accadendo, concentrate in periodi  ristretti ed eventualmente residuali rispetto ad altre priorità.

La Commissione suggerisce quindi di  acquisire un impegno formale e  la stessa programmazione dettagliata delle  attività nel laboratorio radio televisivo  così da poter predisporre puntuali e frequenti verifiche .

I locali. Quelli attuali sono assolutamente non adatti a far fronte a tutte le esigenze del Master. Il Rettore ha ipotizzato il trasferimento in una sede, nota agli attuali allievi, i quali hanno manifestato tutta la loro contrarietà per ragioni pratiche. L’Edificio 15 di viale delle Scienze, sede attuale del Master, è – a loro dire – centrale rispetto alle sedi delle principali fonti di notizie (Tribunale, Questura, Comune, Regione, ecc). Nello stabile ci sono spazi che potrebbero essere destinati ad ampliare i locali del Master così da consentire, ad esempio, che gli allievi possano lavorare tutti insieme. Alla Commissione appare anche questa come una condizione non negoziabile.

 

La valutazione finale ottenuta sulla base dei parametri fissati dal nuovo Quadro di indirizzi, pari a 67.4/100 e quindi nettamente inferiore ai 75/100 richiesti, i precedenti specifici della direzione del Master, l’inosservanza reiterata di norme importanti del Quadro di indirizzi, il venir meno a un obbligo fondamentale come il laboratorio di carta stampata, impongono alla Commissione il dovere di reiterare l’invito al Consiglio nazionale di procedere con estrema prudenza, ove volesse rinnovare la convenzione, chiedendo che ogni singolo impegno venga formalizzato e calendarizzato con l’avvertenza che l’inosservanza rappresenterà un ostacolo non superabile per la prosecuzione della collaborazione.

La situazione esistente, la consapevolezza della Commissione che ci sono ancora allievi del vecchio corso di studi (dal quale il Master ha tratto origine) che vivono in condizioni di precariato anche estremo inducono a proporre di valutare, nel caso si volesse procedere al rinnovo della convenzione, la opportunità di ridurre il numero degli allievi a  25 .

 

La relazione è stata redatta da Ida Baldi, Franco Elisei e Pier Luigi Bertello. Alla discussione sul documento hanno partecipato il Segretario dell’ODG Enzo Iacopino e il delegato dell’Esecutivo per il CTS Michele Partipilo.

 

  1. Ida Baldi……………………………………….

  2. Franco Elisei………………………………..

  3. Pier Luigi Bertello……………………….

 

 

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