CONTRATTO/La Stampa: “Non firmate quell’accordo”

I giornalisti de La Stampa esprimono forti preoccupazioni sull’andamento delle trattative per il rinnovo del  contratto nazionale di lavoro per i seguenti motivi:

  1. contenuti:  specie quelli economici, evidentemente peggiorativi, in particolare rispetto al numero e alla scansione degli scatti dLa stampai anzianità e per il calcolo percentuale, fatto sulla  paga base e non su quanto effettivamente retribuito.
  2. arretrati: non viene corrisposta alcuna una tantum, a quattro anni di distanza dalla scadenza del contratto e in presenza di ben 18 giorni di sciopero fatti dalla categoria a sostegno dell’azione Fnsi.
  3. parte normativa (trasferimenti, multimedialità, pluritestate, il riconoscimento professionale, articoli 2, 12 e 36 e freelance, figure apicali….): assolutamente vaga.

 

Tutto questo non può che determinare (allo stato della trattativa, per quel che si conosce) una valutazione negativa, anche perché:

 

  1. non esiste bozza di partenza e tuttora non si ha il documento ufficiale sul quale le parti stanno confrontandosi.
  2. la stretta finale avviene, dopo ben 4 anni, nel momento di maggior crisi economica, generale e del settore: ci chiediamo se la Fnsi possa accettare che il costo del lavoro venga cristalizzato in via definitiva, calibrandolo in base a necessità determinate da circostanze così pesanti.

La redazione de La Stampa  impegna il Cdr a rappresentare queste posizioni alla prossima conferenza dei Cdr che svolgerà a Roma il prossimo 3 aprile e a coordinarsi con gli altri rappresentanti sindacali dei quotidiani sulla esigenza di conoscere completamente la piattaforma, di salvaguardare le condizioni economiche e di tutela professionale esistenti, senza distinzioni tra generazioni.

La crisi del momento, insomma, impone di riflettere sull’opportunità di fare un accordo a tempi lunghi. Meglio sarebbe cercare soluzioni provvisorie e progressivamente verificabili (semestralmente?), tenendo presente che le difficoltà pubblicitarie non sono croniche e che eventuali assestamenti editoriali determineranno più favorevoli previsioni di bilanci.

I colleghi de La Stampa si rivolgono infine alla Fnsi perché si adegui la rappresentanza sindacale al tavolo della Fieg con delegati dei gruppi editorali su cui, in primo luogo, ricadranno le novità del futuro cnlg.

Il Cdr de La Stampa

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